A Barletta un murale per Pietro Mennea: l'opera viene alla luce
L'opera di Giacomo Borgiac sarà inaugurata domani mattina
sabato 21 novembre 2020
17.55
Se ne era sommessamente parlato nelle settimane passate, da domani sarà tutto realtà: Pietro Mennea è impresso in maniera netta, per le strade e sui muri, della città di Barletta. Il maestro Giacomo Borgiac, che già da tempo delizia le zone più suggestive, intime e significative della Città della Disfida, si è cimentato in un'opera di dimensioni mastodontiche sul muro che accompagna la salita da Via Alvisi, verso via Vittorio Veneto.
L'opera, che vedrà la luce domani mattina, rappresenta una dei fermo immagine più celebri di Pietro Mennea, ossia quello dello scatto dai blocchi di partenza, nella celeberrima finale dei 200 metri ai Giochi Olimpici di Mosca 1980.
La figura che prende la stragrande maggioranza dello spazio complessivo dell'opera è quella di Pietro Mennea in accelerazione, ma è possibile notare anche alcuni importanti particolari che arricchiscono il valore del lavoro fatto. Il primo, anche in ordine di grandezza, è quello accanto alla spalla destra di Mennea: un messaggio di speranza per la città natale del corridore, specialmente in questo momento di difficoltà, che cita "Barletta RipartiAMO".
Successivamente si nota, alla sinistra di Mennea, in alto un cuore, in basso il cronometro che segna 19'72'', il tempo del record del mondo sui 200 metri, che Mennea realizzò alle Universiadi di Città del Messico nel 1979.
Infine in basso, divisa dalla scarpa destra in appoggio di Mennea, c'è la sua frase più celebre: "La fatica non è mai sprecata...soffri ma sogni". L'opera, dai colori vividi, sembra quasi volersi staccare dallo sfondo bianco della parete e continuare a correre più forte che può e l'ombra in chiaroscuro alle spalle non fa che avvalorare questa tesi.
Molto significativa anche la posizione in cui l'opera è stata rappresentata. Il muro che fa da "casa" al murale costeggia il sottopassaggio di Via Alvisi e permette ai treni in partenza di muoversi senza intoppi. Che sia un segnale che Pietro voglia gareggiare anche con questi?
L'opera, che vedrà la luce domani mattina, rappresenta una dei fermo immagine più celebri di Pietro Mennea, ossia quello dello scatto dai blocchi di partenza, nella celeberrima finale dei 200 metri ai Giochi Olimpici di Mosca 1980.
La figura che prende la stragrande maggioranza dello spazio complessivo dell'opera è quella di Pietro Mennea in accelerazione, ma è possibile notare anche alcuni importanti particolari che arricchiscono il valore del lavoro fatto. Il primo, anche in ordine di grandezza, è quello accanto alla spalla destra di Mennea: un messaggio di speranza per la città natale del corridore, specialmente in questo momento di difficoltà, che cita "Barletta RipartiAMO".
Successivamente si nota, alla sinistra di Mennea, in alto un cuore, in basso il cronometro che segna 19'72'', il tempo del record del mondo sui 200 metri, che Mennea realizzò alle Universiadi di Città del Messico nel 1979.
Infine in basso, divisa dalla scarpa destra in appoggio di Mennea, c'è la sua frase più celebre: "La fatica non è mai sprecata...soffri ma sogni". L'opera, dai colori vividi, sembra quasi volersi staccare dallo sfondo bianco della parete e continuare a correre più forte che può e l'ombra in chiaroscuro alle spalle non fa che avvalorare questa tesi.
Molto significativa anche la posizione in cui l'opera è stata rappresentata. Il muro che fa da "casa" al murale costeggia il sottopassaggio di Via Alvisi e permette ai treni in partenza di muoversi senza intoppi. Che sia un segnale che Pietro voglia gareggiare anche con questi?