«A Barletta sono tutti paladini della legalità»

Nota dell’imprenditore Aldo Musti

domenica 1 dicembre 2013
«René Descartes, il famoso filosofo e matematico francese, meglio conosciuto col nome di Cartesio, osservando il prossimo, concluse che il buon senso doveva essere l'elemento più diffuso in natura: ciascuno era convinto di averne in abbondanza. Parafrasando il Filosofo – scrive Aldo Musti, imprenditore e irriducile promotore della campagna a sostegno dell'esistenza legale di via dei Muratori - ed osservando la nostra Amministrazione comunale ed i politici locali, potremmo dire che a Barletta l'elemento più diffuso è il senso della legalità. Ciascuno si erge a suo paladino. Non c'è amministratore, consigliere comunale, di maggioranza o di opposizione, dirigente, funzionario, impiegato, usciere, ecc., che non si dice disposto a tutto pur di fare rispettare la legge. Un'altra bella frase, molto apprezzata e molto abusata, è quella per cui la-legge-è-uguale-per-tutti, oppure che loro-non-guardano-in-faccia-a-nessuno. Il compianto Eduardo, nell'Oro di Napoli, ci ha già spiegato come rispondere loro in questi casi: o' pernacchio! Di testa e di petto.

Se non ci credete, ogni cittadino potrà fare una prova, relativamente semplice, senza grossi rischi. Individuate una strada comunale, quella che volete. Costruiteci sopra qualcosa, quello che volete. Fate come se la strada fosse la vostra, e non di tutti. Fate come se il Comune non fosse la casa dei cittadini, ma il vostro maggiordomo. Restate tranquilli: quasi sicuramente non succederà nulla. E nella remota ipotesi in cui qualcuno (un cittadino, un vigile, un tecnico comunale, il Sindaco, ecc.) dovesse dire che non si può costruire su una strada comunale, potrete sempre rispondere come Clark Gable: "Francamente, me ne infischio". Anzi, non siate timidi, rispondete che da lì non vi muovete, e che, al massimo, si sposta la strada! E se quel qualcuno dovesse obiettare che ciò non è possibile, e che Barletta non è una Repubblica delle banane, potrete sempre ribattere che non è vero, anzi, che è già successo, e che quindi lo devono fare anche a voi.

Nessuno sarebbe ancora scettico se sapesse che il sottoscritto, prima dell'estate, aveva segnalato "a chi di dovere" l'esistenza di un capannone sopra la sede stradale. Immaginavo che, non dico "a sirene spiegate", ma al più tardi in pochi giorni, qualcuno avrebbe fatto qualcosa. Nulla. Persino la Regione Puglia (dove pure ne avranno viste) si era incuriosita. Al Comune, invece, zero. Trascorso qualche mese, e diversi solleciti dopo, mi viene cortesemente comunicato che un tecnico si sta occupando del caso. Passa altro tempo, ma ancora nulla. Eppure si tratta di una verifica che può farsi in una mattinata, pure meno. A quel punto, faccio una diffida, anche al Sindaco (che, altrimenti, immagino, resterà all'oscuro della vicenda, ma, appena lo saprà, ritengo, farà fuoco e fiamme).

Se non che, parrebbe che l'idea di qualche testa d'uovo sarebbe quella, non di far demolire il manufatto abusivo e restituire la strada alla cittadinanza ed all'utenza stradale, come qualche fesso privo di fantasia potrebbe immaginare, ma di spostare la strada! Ovviamente, s'intende, ma non è neppure il caso di precisarlo, perché l'avrete già capito tutti, la strada la spostano nell'esclusivo interesse pubblico. Ancora nulla di certo, però, perché il progetto è tenuto più segreto della formula della Coca-Cola.

Non ci credete? Pensate che la città di Barletta del XXI secolo non sia l'isola di Tortuga del XVII? Si accettano scommesse. E voi accettate un consiglio: comprate automobili strette…le strade si assottigliano».