«A Barletta servono momenti e spazi di socialità diffusa e condivisa»
La nota di Paolo Dinuzzi e Sabrina Salerno del neonato "Forum per l’arte diffusa"
venerdì 1 giugno 2018
«Mai come quest'anno l'avvicinarsi della stagione estiva e l'avviso pubblico sull'indagine conoscitiva per selezionare gli eventi estivi 2018 del Comune di Barletta hanno creato problemi a chi sente la necessità di contaminare ed essere contaminato dalla bellezza ed il benessere che possono scaturire da piccoli trattenimenti artistico-culturali. Ci riferiamo in particolar modo ai gestori di bar e ristoranti ed agli artisti del territorio che considerano l'arte e la cultura una risorsa sociale inestimabile, che sentono il bisogno di rendere Barletta una comunità sociale nella quale cittadini e artisti possano conoscersi, interagire e cooperare per educare, formare e creare benessere». È il pensiero di Paolo Dinuzzi e Sabrina Salerno del Forum per l'arte diffusa.
«Gli ostacoli hanno origine dal Regolamento per la disciplina dell'occupazione temporanea di suolo pubblico per spazi di ristoro all'aperto annessi a locali di pubblico esercizio di somministrazione (dehors) approvato con delibera di consiglio comunale n. 26 del 17.07.2017. L'art. 9 recita al comma 3 "Nei dehors sono consentiti piccoli intrattenimenti musicali (service musicali, piano bar) a condizione che il titolare sia in possesso di idonea documentazione di conformità in merito all'installazione dei collegamenti elettrici. Tale documentazione deve essere esibita in fase di controllo ai fini della sicurezza, fermo restando il rispetto delle norme di regolamentazione per il contenimento e la riduzione dell'inquinamento acustico, anche per le attività all'aperto. In ogni caso gli intrattenimenti non devono creare pregiudizio al riposo delle persone. E' vietato l'utilizzo di impianti di amplificazione. Nei dehors è vietata l'installazione di apparecchi e congegni da divertimento ed intrattenimento". Non solo consentire "service musicali e piano bar" e contemporaneamente vietare "impianti di amplificazione" non ha alcun senso, essendo i primi apparecchi per amplificare o preamplificati, ma anche consentire piccoli trattenimenti musicali senza amplificazione risulta impensabile ai professionisti del settore.
Queste insensate contraddizioni portano automaticamente a paragonare i piccoli trattenimenti, organizzati dai gestori di bar e ristoranti e riservate agli avventori dei propri pubblici esercizi, agli eventi e alle manifestazioni pubbliche che prevedono un forte afflusso di pubblico e che, in seguito ai fatti di Torino dello scorso anno, sono stati regolamentati dalla circolare Gabrielli con nuove e precise regole riguardo safety e security. Oltre a ciò li assoggettano al TULPS e agli oneri fiscali previsti dal Comune di Barletta per tali tipologie di eventi.
L'errore dell'amministrazione Cascella è confermato dall'art. 13 del d.l. 9 febbraio 2012, n. 5, convertito con la legge n. 35 del 4 aprile 2012 "Esecuzioni musicali riservate agli avventori di esercizi pubblici" che ha previsto, tra l'altro, l'abrogazione del secondo comma dell'art. 124 del regolamento di esecuzione del T.U.L.P.S.; pertanto, i bar e ristoranti, qualora congiuntamente alla principale attività di somministrazione di alimenti e bevande vogliano abbinare l'attività di esecuzioni musicali riservate agli avventori del pubblico esercizio, non dovranno più richiedere al comune alcuna autorizzazione ex art. 69 T.U.L.P.S., né presentare scia ex art. 19 della Legge 241/90 e ss.mm.ii., a condizione, però, che l'attività accessoria non si tramuti in pubblico spettacolo, cioè non sia un'attività dotata di autonoma rilevanza imprenditoriale slegata da quella preponderante di somministrazione.
Alla luce delle suddette premesse, il neonato Forum per l'arte diffusa di Barletta ha chiesto un incontro al Commissario prefettizio, dott. Tufariello, auspicando di essere ricevuto al più presto e alla presenza del Dirigente del Settore Beni e Servizi Culturali, Dott.ssa Santa Scommegna, e del Dirigente del Settore Polizia Locale e Protezione Civile, Dott. Col. Savino Filannino, essendo entrambi i settori coinvolti nell'iter relativo all'organizzazione di manifestazioni ed eventi in aree aperte al pubblico.
Ritiene necessario prorogare i termini entro i quali presentare "le proposte utili alla definizione di un programma di manifestazioni ed eventi che favoriscano, nell'arco del periodo estivo, l'animazione in vari spazi della città accessibili al pubblico" così come indicato nell'avviso pubblico sull'indagine conoscitiva per selezionare gli eventi estivi 2018 del Comune di Barletta, e improcrastinabile la modica dell'art. 9 suddetto. A tal fine riporta esempi di altri Comuni come quello di Molfetta dove "nei dehors sono consentiti piccoli intrattenimenti musicali e l'utilizzo di un compatibile impianto di amplificazione che non crei pregiudizio al riposo delle persone, previa ottenimento della prescritta autorizzazione e nel rispetto delle disposizioni all'uopo emanate".
Preme sottolineare la consapevolezza del Forum scrivente della necessità di rispettare limiti acustici e di orario e la disponibilità a dialogare con chi nel centro storico ci vive. Tutto ciò rimarcando che nell'attuale situazione che a Barletta vede, oltre ad una crisi socio-culturale ed economica, anche una crisi istituzionale che ha portato alle dimissioni dell'ex Sindaco Cascella, tocca alla parte di cittadini responsabili e attivi agire per provare a garantire momenti e spazi di socialità, diffusa e condivisa, che nella Città della Disfida, come in qualsiasi altra comunità, possano arginare e curare le crisi suddette».
«Gli ostacoli hanno origine dal Regolamento per la disciplina dell'occupazione temporanea di suolo pubblico per spazi di ristoro all'aperto annessi a locali di pubblico esercizio di somministrazione (dehors) approvato con delibera di consiglio comunale n. 26 del 17.07.2017. L'art. 9 recita al comma 3 "Nei dehors sono consentiti piccoli intrattenimenti musicali (service musicali, piano bar) a condizione che il titolare sia in possesso di idonea documentazione di conformità in merito all'installazione dei collegamenti elettrici. Tale documentazione deve essere esibita in fase di controllo ai fini della sicurezza, fermo restando il rispetto delle norme di regolamentazione per il contenimento e la riduzione dell'inquinamento acustico, anche per le attività all'aperto. In ogni caso gli intrattenimenti non devono creare pregiudizio al riposo delle persone. E' vietato l'utilizzo di impianti di amplificazione. Nei dehors è vietata l'installazione di apparecchi e congegni da divertimento ed intrattenimento". Non solo consentire "service musicali e piano bar" e contemporaneamente vietare "impianti di amplificazione" non ha alcun senso, essendo i primi apparecchi per amplificare o preamplificati, ma anche consentire piccoli trattenimenti musicali senza amplificazione risulta impensabile ai professionisti del settore.
Queste insensate contraddizioni portano automaticamente a paragonare i piccoli trattenimenti, organizzati dai gestori di bar e ristoranti e riservate agli avventori dei propri pubblici esercizi, agli eventi e alle manifestazioni pubbliche che prevedono un forte afflusso di pubblico e che, in seguito ai fatti di Torino dello scorso anno, sono stati regolamentati dalla circolare Gabrielli con nuove e precise regole riguardo safety e security. Oltre a ciò li assoggettano al TULPS e agli oneri fiscali previsti dal Comune di Barletta per tali tipologie di eventi.
L'errore dell'amministrazione Cascella è confermato dall'art. 13 del d.l. 9 febbraio 2012, n. 5, convertito con la legge n. 35 del 4 aprile 2012 "Esecuzioni musicali riservate agli avventori di esercizi pubblici" che ha previsto, tra l'altro, l'abrogazione del secondo comma dell'art. 124 del regolamento di esecuzione del T.U.L.P.S.; pertanto, i bar e ristoranti, qualora congiuntamente alla principale attività di somministrazione di alimenti e bevande vogliano abbinare l'attività di esecuzioni musicali riservate agli avventori del pubblico esercizio, non dovranno più richiedere al comune alcuna autorizzazione ex art. 69 T.U.L.P.S., né presentare scia ex art. 19 della Legge 241/90 e ss.mm.ii., a condizione, però, che l'attività accessoria non si tramuti in pubblico spettacolo, cioè non sia un'attività dotata di autonoma rilevanza imprenditoriale slegata da quella preponderante di somministrazione.
Alla luce delle suddette premesse, il neonato Forum per l'arte diffusa di Barletta ha chiesto un incontro al Commissario prefettizio, dott. Tufariello, auspicando di essere ricevuto al più presto e alla presenza del Dirigente del Settore Beni e Servizi Culturali, Dott.ssa Santa Scommegna, e del Dirigente del Settore Polizia Locale e Protezione Civile, Dott. Col. Savino Filannino, essendo entrambi i settori coinvolti nell'iter relativo all'organizzazione di manifestazioni ed eventi in aree aperte al pubblico.
Ritiene necessario prorogare i termini entro i quali presentare "le proposte utili alla definizione di un programma di manifestazioni ed eventi che favoriscano, nell'arco del periodo estivo, l'animazione in vari spazi della città accessibili al pubblico" così come indicato nell'avviso pubblico sull'indagine conoscitiva per selezionare gli eventi estivi 2018 del Comune di Barletta, e improcrastinabile la modica dell'art. 9 suddetto. A tal fine riporta esempi di altri Comuni come quello di Molfetta dove "nei dehors sono consentiti piccoli intrattenimenti musicali e l'utilizzo di un compatibile impianto di amplificazione che non crei pregiudizio al riposo delle persone, previa ottenimento della prescritta autorizzazione e nel rispetto delle disposizioni all'uopo emanate".
Preme sottolineare la consapevolezza del Forum scrivente della necessità di rispettare limiti acustici e di orario e la disponibilità a dialogare con chi nel centro storico ci vive. Tutto ciò rimarcando che nell'attuale situazione che a Barletta vede, oltre ad una crisi socio-culturale ed economica, anche una crisi istituzionale che ha portato alle dimissioni dell'ex Sindaco Cascella, tocca alla parte di cittadini responsabili e attivi agire per provare a garantire momenti e spazi di socialità, diffusa e condivisa, che nella Città della Disfida, come in qualsiasi altra comunità, possano arginare e curare le crisi suddette».