A Barletta mettiamo l'arte al muro
I writers vera risorsa artistica della città
giovedì 18 marzo 2010
Da qualche anno , sui grigi muri della nostra città , spuntano opere di artisti sconosciuti, opere che solo riduttivamente chiamiamo murales. Questo stile è nato nei creativi anni '70 nella New York delle gang, dell'hip- hop e della break dance e sono tutte espressioni queste di una cultura sotterranea, che col tempo è emersa, diventando arte, un'arte celebrata anche nelle gallerie e nei musei, dove ignoti artisti delle bombolette spray riuscivano anche a diventare stars
In Italia il fenomeno è arrivato a metà anni '80, a Barletta un po' più tardi,ma non importa. Spesso questi ignoti artisti della bomboletta spray esprimono con le loro opere messaggi e stati d'animo che noi inesperti non potremmo capire, dato gli stessi messaggi sono rivolti ad altri writers ( ovvero i disegnatori ) , mentre le tags ( firme ) sono il loro marchio di fabbrica. Spesso ci capita di osservare dei segni o simboli incomprensibili, distorti ed enormi; ebbene quelle sono le loro tags ( firme) che delimitano il territorio o avvisano che sul quel muro è passato quel writer.
Ovviamente tutti questi ragazzi hanno nomi d'arte, infatti non potrebbero mai scrivere il proprio nome e cognome, in quanto mal visti dalle forze dell'ordine e purtroppo devono dipingere di notte. A mio parere si tratta di arte allo stato puro, soprattutto quando si vanno ad abbellire muri grigi di periferia, e non quando si scarabocchiano monumenti o antichi palazzi. Servirebbero spazi che facciano emergere questa bella realtà barlettana.
In Italia il fenomeno è arrivato a metà anni '80, a Barletta un po' più tardi,ma non importa. Spesso questi ignoti artisti della bomboletta spray esprimono con le loro opere messaggi e stati d'animo che noi inesperti non potremmo capire, dato gli stessi messaggi sono rivolti ad altri writers ( ovvero i disegnatori ) , mentre le tags ( firme ) sono il loro marchio di fabbrica. Spesso ci capita di osservare dei segni o simboli incomprensibili, distorti ed enormi; ebbene quelle sono le loro tags ( firme) che delimitano il territorio o avvisano che sul quel muro è passato quel writer.
Ovviamente tutti questi ragazzi hanno nomi d'arte, infatti non potrebbero mai scrivere il proprio nome e cognome, in quanto mal visti dalle forze dell'ordine e purtroppo devono dipingere di notte. A mio parere si tratta di arte allo stato puro, soprattutto quando si vanno ad abbellire muri grigi di periferia, e non quando si scarabocchiano monumenti o antichi palazzi. Servirebbero spazi che facciano emergere questa bella realtà barlettana.