A Barletta l’Europa è unita
Agli europei di taekwon-do si respira aria buona
venerdì 19 marzo 2010
11.00
Per una settimana, Barletta è stata la capitale europea del taekwon-do, un'antica e prestigiosa arte marziale coreana.
Presenti tutte 30 le delegazioni europee con quasi 700 atleti, una grande riunione di famiglia a cui siamo stati tutti invitati. Ho visto, durante la pausa dalle gare di domenica, gli atleti della nazionale ucraina giocare a mosca-cieca per rilassarsi, mentre i ragazzi olandesi cercavano di abbronzarsi sul prato del palazzetto; intanto all'interno del palazzetto stesso gli inglesi poco abituati al sole, sonnecchiavano sugli spalti oppure osservavano gli atleti scozzesi che ballavano in cerchio a ritmo di musica, chi improvvisando passi di break-dance, chi piroettando.
Le atlete inglesi parlavano di chissà cosa, gli irlandesi osservavano le atlete ucraine mentre eseguivano la una danza propiziatoria. Ad un certo punto arrivano gli atleti croati, mentre i greci si riuniscono tra di loro, e con un'aria concentrata osservano il calendario delle gare. Manca poco ormai all'inizio delle gare finali e io devo andar via.
Per una settimana il palazzetto dello sport di Barletta è stato una divertente Babele di linguaggi e, sopratutto, osservando quei ragazzi ho visto un bel futuro.
Presenti tutte 30 le delegazioni europee con quasi 700 atleti, una grande riunione di famiglia a cui siamo stati tutti invitati. Ho visto, durante la pausa dalle gare di domenica, gli atleti della nazionale ucraina giocare a mosca-cieca per rilassarsi, mentre i ragazzi olandesi cercavano di abbronzarsi sul prato del palazzetto; intanto all'interno del palazzetto stesso gli inglesi poco abituati al sole, sonnecchiavano sugli spalti oppure osservavano gli atleti scozzesi che ballavano in cerchio a ritmo di musica, chi improvvisando passi di break-dance, chi piroettando.
Le atlete inglesi parlavano di chissà cosa, gli irlandesi osservavano le atlete ucraine mentre eseguivano la una danza propiziatoria. Ad un certo punto arrivano gli atleti croati, mentre i greci si riuniscono tra di loro, e con un'aria concentrata osservano il calendario delle gare. Manca poco ormai all'inizio delle gare finali e io devo andar via.
Per una settimana il palazzetto dello sport di Barletta è stato una divertente Babele di linguaggi e, sopratutto, osservando quei ragazzi ho visto un bel futuro.