«A Barletta l'estorsione c'è, ma si denuncia pochissimo»
L'allarme del Presidente Fai-Antiracket regionale Puglia di Molfetta Renato De Scisciolo
venerdì 12 gennaio 2024
13.12
«L'imprenditore deve sapere che c'è uno sportello dove poter denunciare, ma in questa provincia c'è tanta omertà e riscontriamo tanto ostracismo nei nostri confronti». A lanciare l'allarme è il presidente del Fai-Antiracket regionale Puglia di Molfetta, Renato De Scisciolo,nel corso di una conferenza stampa per fare il punto delle attività degli sportelli decentrati nella Bat a Barletta e Canosa di Puglia.
«Quanto sta accadendo a Canosa è l'esempio lampante di questa situazione. Dalla apertura dello sportello abbiamo ricevuto la richiesta di mutuo da parte di 2 imprenditori, una richiesta alla quale non possiamo assolvere. Lo scorso anno il comune ci ha chiesto il ritiro dell'immobile, abbiamo chiesto di mantenere una stanza ma al momento non abbiamo ricevuto nessuna risposta». Anche su Barletta la situazione non è facile. «In città – ha sottolineato De Scisciolo – l'estorsione è tanta, ma nessuno si vuole avvicinare a denunciare. Ci sono arrivate solo segnalazioni e questa è una cosa gravissima». Tante sono dunque le difficoltà che gli operatori devono affrontare, ma, nonostante questo «sul territorio assistiamo 13 tra imprenditori, commercianti e liberi professionisti che hanno avuto il coraggio di denunciare clan molto pericolosi riaprendo così le loro attività». Per De Scisciolo quanto fatto da questi imprenditori è esemplare anche perchè «chi non denuncia è complice della criminalità organizzata». L'associazione antiracket aiuta l'imprenditore a «costituirsi parte civile, gli sta accanto fino alla fine riattivando la sua attività». Per questo motivo è importante «far comprendere all'imprenditore di avvicinarsi all'associazione perchè ci sono a disposizione molti fondi e assistenza su cartelle esattoriali ed altro. In questa provincia poi c'è un protocollo sottoscritto con le banche grazie al lavoro della Prefettura, è un'occasione in più per aprire conti corrente. Nella Bat – ha concluso De Scisciolo - la criminalità organizzata si può combattere ma non bisogna essere complici».
«Quanto sta accadendo a Canosa è l'esempio lampante di questa situazione. Dalla apertura dello sportello abbiamo ricevuto la richiesta di mutuo da parte di 2 imprenditori, una richiesta alla quale non possiamo assolvere. Lo scorso anno il comune ci ha chiesto il ritiro dell'immobile, abbiamo chiesto di mantenere una stanza ma al momento non abbiamo ricevuto nessuna risposta». Anche su Barletta la situazione non è facile. «In città – ha sottolineato De Scisciolo – l'estorsione è tanta, ma nessuno si vuole avvicinare a denunciare. Ci sono arrivate solo segnalazioni e questa è una cosa gravissima». Tante sono dunque le difficoltà che gli operatori devono affrontare, ma, nonostante questo «sul territorio assistiamo 13 tra imprenditori, commercianti e liberi professionisti che hanno avuto il coraggio di denunciare clan molto pericolosi riaprendo così le loro attività». Per De Scisciolo quanto fatto da questi imprenditori è esemplare anche perchè «chi non denuncia è complice della criminalità organizzata». L'associazione antiracket aiuta l'imprenditore a «costituirsi parte civile, gli sta accanto fino alla fine riattivando la sua attività». Per questo motivo è importante «far comprendere all'imprenditore di avvicinarsi all'associazione perchè ci sono a disposizione molti fondi e assistenza su cartelle esattoriali ed altro. In questa provincia poi c'è un protocollo sottoscritto con le banche grazie al lavoro della Prefettura, è un'occasione in più per aprire conti corrente. Nella Bat – ha concluso De Scisciolo - la criminalità organizzata si può combattere ma non bisogna essere complici».