A Barletta in cucina per parlare di intercultura
L’argomento è stato affrontato dal ristoratore Badr, durante il laboratorio Cult, sezione di ZIP, progetto risultato vincitore del Bando CreativeLinvingLab
lunedì 10 febbraio 2020
1.15
In Miseria e nobiltà, Totò danza sul tavolo mentre mangia con le mani spaghetti e pomodoro. Una pellicola cinematografica che segna un'epoca precisa, un'immagine che riconduce alla tradizione culinaria italiana. Ma siete certi si tratti di un piatto italiano?
Le culture dei popoli si mescolano per arricchirsi, si intrecciano per poi trasformarsi. Quasi sempre si tratta di un'addizione positiva, come il caso della cucina che altro non è che la commistione di più culture, spesso tanto distanti fra loro. L'argomento è stato affrontato a Barletta durante il laboratorio Cult, una delle sezioni di ZIP, progetto quest'ultimo risultato vincitore del Bando CreativeLinvingLab. Tra suoni, sapori e racconti di terre lontane, il ristoratore e mediatore interculturale siriano Badr Eddin Fakhouri ha mostrato come gli alimenti che quotidianamente sono sulle tavole degli italiani, in realtà hanno un'origine diversa. «La nostra cultura è il frutto di incontri, di uno scambio e il risultato di tutto questo lo viviamo e mangiamo tutti i giorni – spiega Badr, laureato in lingue, titolare di un ristorante di cucina etnica e integrato nella comunità barlettana dal 1990. Coloro che vanno sbandierando il motto: "difendiamo la nostra cultura" forse dimenticano che siamo il risultato di un coacervo di culture». L'obiettivo che il progetto Cult ha perseguito con tenacia è proprio questo: «Esaltare le diversità e le tradizioni del mondo – dichiara Giusy Gissi, esperta in relazioni sociali e organizzatrice dell'evento. E quale momento migliore per dialogare sul tema se non mentre si preparano gustose pietanze?»
L'associazione ECLETTICA Cultura dell'Arte, con il progetto "Z.I.P. Zone Interdisciplinar Projects", ha vinto il Premio Creative Living Lab del MIBAC, intervento promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea e Rigenerazione Urbana del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Turismo, mirato a sensibilizzare i cittadini sui temi della riqualificazione territoriale. Si è aggiudicato il secondo posto, ex aequo per punteggio con il primo classificato, il Politecnico di Milano. Unico vincitore in Puglia su 5 finanziati al sud, tra i 17 i vincitori su 208 candidature provenienti da associazioni, fondazioni e comitati che operano in campo culturale con stakeholder attivi sui territori. Il programma Z.I.P. redatto dalla storica dell'arte, curatrice Giusy Caroppo, si incarna nel contesto fisico del laboratorio urbano Gos-Distillerie Culturali di Barletta. «L'intento è fare del luogo una "cerniera" con lo spazio urbano, i cittadini, gli stakeholder: le Distillerie Culturali, con le organizzazioni che le animano – chiarisce Giusy Caroppo». Tra le attività poste in programma l'incontro con Badr.
I partecipanti hanno viaggiato per il mondo, seguendo il percorso tracciato dall'odore delle spezie e i colori di legumi e ortaggi. Il pomodoro, importato in Italia dal sud America, viene tagliato a spicchi e associato alla melanzana; lo yogurt greco insieme al cetriolo e all'aglio sono gli ingredienti per preparare la salsa tzatziki. Alla fine tutti siedono al tavolo e mangiano come una grande famiglia. «Se pensassimo di eliminare anche solo un tassello, un solo alimento dal nostro frigorifero in quanto certi sia proprio della nostra cultura, quasi certamente commetteremmo un grosso errore - conclude Badr. Gli spaghetti, per esempio, sono legati per la loro forma tipica alla cultura orientale, dunque non un piatto "italiano"». Siamo cittadini del mondo ogni giorno anche quando cuciniamo, sediamo a tavola e poi mangiamo. Basta miscelare tutti gli ingredienti in maniera uniforme.
Le culture dei popoli si mescolano per arricchirsi, si intrecciano per poi trasformarsi. Quasi sempre si tratta di un'addizione positiva, come il caso della cucina che altro non è che la commistione di più culture, spesso tanto distanti fra loro. L'argomento è stato affrontato a Barletta durante il laboratorio Cult, una delle sezioni di ZIP, progetto quest'ultimo risultato vincitore del Bando CreativeLinvingLab. Tra suoni, sapori e racconti di terre lontane, il ristoratore e mediatore interculturale siriano Badr Eddin Fakhouri ha mostrato come gli alimenti che quotidianamente sono sulle tavole degli italiani, in realtà hanno un'origine diversa. «La nostra cultura è il frutto di incontri, di uno scambio e il risultato di tutto questo lo viviamo e mangiamo tutti i giorni – spiega Badr, laureato in lingue, titolare di un ristorante di cucina etnica e integrato nella comunità barlettana dal 1990. Coloro che vanno sbandierando il motto: "difendiamo la nostra cultura" forse dimenticano che siamo il risultato di un coacervo di culture». L'obiettivo che il progetto Cult ha perseguito con tenacia è proprio questo: «Esaltare le diversità e le tradizioni del mondo – dichiara Giusy Gissi, esperta in relazioni sociali e organizzatrice dell'evento. E quale momento migliore per dialogare sul tema se non mentre si preparano gustose pietanze?»
L'associazione ECLETTICA Cultura dell'Arte, con il progetto "Z.I.P. Zone Interdisciplinar Projects", ha vinto il Premio Creative Living Lab del MIBAC, intervento promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea e Rigenerazione Urbana del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Turismo, mirato a sensibilizzare i cittadini sui temi della riqualificazione territoriale. Si è aggiudicato il secondo posto, ex aequo per punteggio con il primo classificato, il Politecnico di Milano. Unico vincitore in Puglia su 5 finanziati al sud, tra i 17 i vincitori su 208 candidature provenienti da associazioni, fondazioni e comitati che operano in campo culturale con stakeholder attivi sui territori. Il programma Z.I.P. redatto dalla storica dell'arte, curatrice Giusy Caroppo, si incarna nel contesto fisico del laboratorio urbano Gos-Distillerie Culturali di Barletta. «L'intento è fare del luogo una "cerniera" con lo spazio urbano, i cittadini, gli stakeholder: le Distillerie Culturali, con le organizzazioni che le animano – chiarisce Giusy Caroppo». Tra le attività poste in programma l'incontro con Badr.
I partecipanti hanno viaggiato per il mondo, seguendo il percorso tracciato dall'odore delle spezie e i colori di legumi e ortaggi. Il pomodoro, importato in Italia dal sud America, viene tagliato a spicchi e associato alla melanzana; lo yogurt greco insieme al cetriolo e all'aglio sono gli ingredienti per preparare la salsa tzatziki. Alla fine tutti siedono al tavolo e mangiano come una grande famiglia. «Se pensassimo di eliminare anche solo un tassello, un solo alimento dal nostro frigorifero in quanto certi sia proprio della nostra cultura, quasi certamente commetteremmo un grosso errore - conclude Badr. Gli spaghetti, per esempio, sono legati per la loro forma tipica alla cultura orientale, dunque non un piatto "italiano"». Siamo cittadini del mondo ogni giorno anche quando cuciniamo, sediamo a tavola e poi mangiamo. Basta miscelare tutti gli ingredienti in maniera uniforme.