16 febbraio, martedì nero per le imprese anche nella Bat
Unibat: «Chi parla di ripresa sta barando»
mercoledì 17 febbraio 2016
«Era nell'aria, l'andamento pessimo del mercato e delle vendite al dettaglio faceva presagire la situazione che si ripete ormai da un decennio. Il 16 febbraio è stato il martedì nero delle Imprese al punto che il 40% non ha autorizzato il pagamento telematico (modalità unica di versamento) della Rata Nr. 4 (l'ultima dell'anno 2015) dei Contributi Previdenziali Inps in scadenza proprio il giorno 16». Questa la tegola arrivata dall'area comunicazione Unibat che, con un'analisi parecchio nera, dipinge uno spaccato impietoso della situazione economica del territorio.
«Un segnale molto negativo - continua il comunicato - che dimostra l'enorme difficoltà causata da un lato dalla drastica e progressiva riduzione dei consumi, che sta colpendo pesantemente anche il settore turistico-ricettivo, e, dall'altra, un sistema vessatorio e male organizzato che ricomprende al suo interno sia l'apparato burocratico del governo delle città ma anche una progressiva disfunzione istituzionale che sta riducendo enormemente la fiducia e quelle poche certezze che ancora erano punto di riferimento per l'intero sistema produttivo ed economico, locale e centrale. Aria pesante che porta dietro di sé conseguenze e preoccupazioni di altra natura ma interconnesse allo stato di crisi cioè il potenziale, che potenziale non lo è più ma è sempre più reale, ricorso a fonti di finanziamento alternative illecite, al di fuori dei normali canali del credito che ormai sono da anni irrimediabilmente chiusi, anche per chi per decenni ne ha beneficiato in modo clientelare».
«Di fronte alla situazione in atto resta un silenzio preoccupante anche sui drammatici dati occupazionali e qui il sistema politico – sindacale – associazionistico silente dovrà darsi una sveglia fortissima perché anche con il venir meno di quel minimo di organismo di concertazione messo su dall'ormai scomparso e defunto Ente Provincia si sta completamente dileguando posto che le amministrazioni pubbliche locali hanno perduto completamente il contatto con la base produttiva e della rappresentanza e questo è un elemento che va assolutamente recuperato ma con nuove modalità e al di fuori di schemi precostituiti che tanto danno hanno causato alla collettività e tanti benefici, invece, hanno procurato e stanno procurando a singoli soggetti o peggio a vere e proprie lobbies mascherate che nel nome di una rappresentata sempre millantata ma quasi mai esercitata sul campo, si sono ritrovati a giocare praticamente dall'altra parte godendo di vantaggi che altrimenti non avrebbero mai potuto ottenere».
«Un segnale molto negativo - continua il comunicato - che dimostra l'enorme difficoltà causata da un lato dalla drastica e progressiva riduzione dei consumi, che sta colpendo pesantemente anche il settore turistico-ricettivo, e, dall'altra, un sistema vessatorio e male organizzato che ricomprende al suo interno sia l'apparato burocratico del governo delle città ma anche una progressiva disfunzione istituzionale che sta riducendo enormemente la fiducia e quelle poche certezze che ancora erano punto di riferimento per l'intero sistema produttivo ed economico, locale e centrale. Aria pesante che porta dietro di sé conseguenze e preoccupazioni di altra natura ma interconnesse allo stato di crisi cioè il potenziale, che potenziale non lo è più ma è sempre più reale, ricorso a fonti di finanziamento alternative illecite, al di fuori dei normali canali del credito che ormai sono da anni irrimediabilmente chiusi, anche per chi per decenni ne ha beneficiato in modo clientelare».
«Di fronte alla situazione in atto resta un silenzio preoccupante anche sui drammatici dati occupazionali e qui il sistema politico – sindacale – associazionistico silente dovrà darsi una sveglia fortissima perché anche con il venir meno di quel minimo di organismo di concertazione messo su dall'ormai scomparso e defunto Ente Provincia si sta completamente dileguando posto che le amministrazioni pubbliche locali hanno perduto completamente il contatto con la base produttiva e della rappresentanza e questo è un elemento che va assolutamente recuperato ma con nuove modalità e al di fuori di schemi precostituiti che tanto danno hanno causato alla collettività e tanti benefici, invece, hanno procurato e stanno procurando a singoli soggetti o peggio a vere e proprie lobbies mascherate che nel nome di una rappresentata sempre millantata ma quasi mai esercitata sul campo, si sono ritrovati a giocare praticamente dall'altra parte godendo di vantaggi che altrimenti non avrebbero mai potuto ottenere».