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Un grande progetto per la rete ferroviaria, il cuore sarà a Barletta
Presentati i lavori che interesseranno le due stazioni cittadine
Barletta - giovedì 26 novembre 2015
9.55
Nella mattina di ieri è stato presentato il Grande Progetto di Ferrotramviaria S.p.a. presso la sala consiliare del Comune di Barletta. All' incontro erano presenti: il primo cittadino di Barletta Pasquale Cascella, il sindaco di Andria Nicola Giorgio, il Presidente della V Commissione Lavori Pubblici della Regione Puglia Filippo Caracciolo, il Direttore generale di Ferrotramviaria Massimo Nitti, l'assessore regionale ai Trasporti e ai Lavori Pubblici Giovanni Giannini e infine Carmela Iadaresta in qualità di dirigente del Servizio Pianificazione e programmazione delle infrastrutture per la mobilità.
«Il progetto – afferma il consigliere regionale Filippo Caracciolo – permetterà ai comuni di Barletta e Andria di potersi finalmente unire. Parliamo di un grande progetto che prevede la riorganizzazione della stazione ferroviaria di Barletta e l'interramento della linea di Andria». I comuni interessati saranno protagonisti di un notevole cambiamento poiché il programma approvato consentirà la prima interconnessione delle reti ferroviarie. In primo luogo si attuerà una riqualificazione delle aree (dobbiamo infatti ricordare che le stazioni delle città di Barletta e Andria sono situate nei centri cittadini); in secondo luogo si verificherà una decongestione del traffico.
Il sindaco Pasquale Cascella, durante l'incontro, ha tenuto a precisare il valore della portata del progetto, nonché il valore che ne deriverà per la città di Barletta: «La nostra città rappresenta un'importante crocevia nel sistema dei trasporti ferroviari, la nostra, infatti, è una rete ferroviaria nazionale che collega tutto l'Adriatico (da Lecce fino a Venezia) e la maggior parte delle aree interne». Ha continuato poi il sindaco: «Quest'opera può diventare ancora più ambiziosa proprio perché vogliamo fare i conti con le esigenze emerse dal momento in cui è stata progettata. E' importante che l'assessore regionale Giovanni Giannini abbia tenuto a precisare che non è da considerarsi campanilistica la richiesta avanzata dall'Amministrazione comunale di una nuova stazione nei pressi dell'Ospedale cittadino, in modo da utilizzare la "rete" delle strutture della Bari Nord e quelle della linea Barletta-Spinazzola, perché un tale progetto sarebbe al servizio di una struttura sanitaria di qualità per l'intera regione. Grazie a questa visione di "integrazione" non solo del territorio cittadino, che oggi le due reti ferroviarie dividono, ma anche a più funzionali ed efficienti collegamenti tra l'area interna e la nostra costa, sarà possibile raccogliere nuove potenzialità sociali e opportunità economiche e considerare Barletta uno snodo strategico in un'area vitale per la ripresa del Mezzogiorno. Abbiamo già, di fatto, un sistema più integrato che consente alla rete ferroviaria adriatica di proiettarsi verso l'interno della Puglia interagendo sia con il porto di Barletta sia con l'aeroporto di Bari. Ci sono, insomma, tutte le condizioni per creare una "nuova offerta" di mobilità sostenibile in questa area sensibile del Mezzogiorno, con una visione opposta a quella che da talune parti si è invocata sui costi dell'alta capacità ferroviaria da spingere fino a Lecce senza emarginare i 700mila utenti che potrebbero far capo alla stazione di Barletta. Non si può attendere che la 'domanda' venga dall'arretratezza delle infrastrutture che un divario storico continua a segnare ma la si deve determinare con una nuova 'offerta' davvero unificante per il paese».
«La Puglia – sottolinea il Direttore generale di Ferrotramviaria Massimo Nitti – insieme alla Lombardia, all'Emilia Romagna e in parte al Piemonte, è una delle regioni più avanzate dal punto di vista dei trasporti ferroviari (solo ferroviari). Sono, in vero, 186 i comuni pugliesi che possiedono una stazione ferroviaria. L'obiettivo del progetto è dunque assicurare a ogni cittadino il diritto alla mobilità, affinché sia possibile, con estrema semplicità, raggiungere il proprio posto di lavoro, ospedali e luoghi d'istruzione».
Nello specifico il programma prevede:
«Il progetto – afferma il consigliere regionale Filippo Caracciolo – permetterà ai comuni di Barletta e Andria di potersi finalmente unire. Parliamo di un grande progetto che prevede la riorganizzazione della stazione ferroviaria di Barletta e l'interramento della linea di Andria». I comuni interessati saranno protagonisti di un notevole cambiamento poiché il programma approvato consentirà la prima interconnessione delle reti ferroviarie. In primo luogo si attuerà una riqualificazione delle aree (dobbiamo infatti ricordare che le stazioni delle città di Barletta e Andria sono situate nei centri cittadini); in secondo luogo si verificherà una decongestione del traffico.
Il sindaco Pasquale Cascella, durante l'incontro, ha tenuto a precisare il valore della portata del progetto, nonché il valore che ne deriverà per la città di Barletta: «La nostra città rappresenta un'importante crocevia nel sistema dei trasporti ferroviari, la nostra, infatti, è una rete ferroviaria nazionale che collega tutto l'Adriatico (da Lecce fino a Venezia) e la maggior parte delle aree interne». Ha continuato poi il sindaco: «Quest'opera può diventare ancora più ambiziosa proprio perché vogliamo fare i conti con le esigenze emerse dal momento in cui è stata progettata. E' importante che l'assessore regionale Giovanni Giannini abbia tenuto a precisare che non è da considerarsi campanilistica la richiesta avanzata dall'Amministrazione comunale di una nuova stazione nei pressi dell'Ospedale cittadino, in modo da utilizzare la "rete" delle strutture della Bari Nord e quelle della linea Barletta-Spinazzola, perché un tale progetto sarebbe al servizio di una struttura sanitaria di qualità per l'intera regione. Grazie a questa visione di "integrazione" non solo del territorio cittadino, che oggi le due reti ferroviarie dividono, ma anche a più funzionali ed efficienti collegamenti tra l'area interna e la nostra costa, sarà possibile raccogliere nuove potenzialità sociali e opportunità economiche e considerare Barletta uno snodo strategico in un'area vitale per la ripresa del Mezzogiorno. Abbiamo già, di fatto, un sistema più integrato che consente alla rete ferroviaria adriatica di proiettarsi verso l'interno della Puglia interagendo sia con il porto di Barletta sia con l'aeroporto di Bari. Ci sono, insomma, tutte le condizioni per creare una "nuova offerta" di mobilità sostenibile in questa area sensibile del Mezzogiorno, con una visione opposta a quella che da talune parti si è invocata sui costi dell'alta capacità ferroviaria da spingere fino a Lecce senza emarginare i 700mila utenti che potrebbero far capo alla stazione di Barletta. Non si può attendere che la 'domanda' venga dall'arretratezza delle infrastrutture che un divario storico continua a segnare ma la si deve determinare con una nuova 'offerta' davvero unificante per il paese».
«La Puglia – sottolinea il Direttore generale di Ferrotramviaria Massimo Nitti – insieme alla Lombardia, all'Emilia Romagna e in parte al Piemonte, è una delle regioni più avanzate dal punto di vista dei trasporti ferroviari (solo ferroviari). Sono, in vero, 186 i comuni pugliesi che possiedono una stazione ferroviaria. L'obiettivo del progetto è dunque assicurare a ogni cittadino il diritto alla mobilità, affinché sia possibile, con estrema semplicità, raggiungere il proprio posto di lavoro, ospedali e luoghi d'istruzione».
Nello specifico il programma prevede:
- Riorganizzazione di Barletta Centrale e Barletta Scalo attraverso la realizzazione di un secondo fronte di stazione.
- Nuova fermata Andria Nord.
- Nuova fermata Andria Sud.
- Interramento della Stazione Andria Centrale.
- Raddoppio linea Corato – Andria.
- Raddoppio linea Andria – Barletta.