Scuola e Lavoro
Rischio “sfratto” al “Nervi” per far spazio agli studenti del “Garrone”
Protesta di genitori, insegnanti e studenti contro la proposta di smembramento
Barletta - venerdì 25 settembre 2015
Con l'inizio delle lezioni, le sorti dell'I.I.S.S. Fermi-Nervi-Cassandro sono turbate da una situazione alquanto incresciosa: in seguito al crescente numero di iscritti all'Istituto Garrone è stato chiesto alla Dirigente dell'I.I.S.S.Fermi-Nervi-Cassandro di accettare lo smembramento del Nervi con collocazione dei suoi studenti negli altri plessi del Polivalente, al fine di permettere agli studenti del Garrone di occupare 20 aule all'interno del plesso Nervi.
L'Istituto Garrone, negli ultimi anni, ha assistito ad un aumento notevole del numero degli iscritti che non risponde all'effettiva capienza dei suoi edifici, in spregio alla legge (C.M. n.51 del 18/12/2014) che obbligherebbe i Dirigenti Scolastici ad accettare le iscrizioni fino alla fattibile capienza. In merito cerca di far chiarezza la nota dei docenti del Garrone, pubblicata nella nostra sezione iReport. Già nell'a.s. 2013/2014, per far fronte a questa situazione con spirito di collaborazione, ben 12 aule – 6 nell'Edificio del Nervi e 6 nell'Istituto commerciale Cassandro – erano state cedute agli studenti del Garrone che potevano disporre di aule al pianoterra con ingresso e servizi igienici autonomi. L'anno seguente, in forza dell'ulteriore incremento delle iscrizioni, il Garrone aveva ottenuto 16 aule divise egualmente nei due plessi. Quest'anno l'incremento sempre maggiore di iscritti al Garrone ha implicato la richiesta di 20 aule messe immediatamente a disposizione dalla Dirigente dell' I.I.S.S. Fermi-Nervi-Cassandro, che aveva disposto per gli studenti in esubero 10 aule all'interno del Nervi e 10 aule nell' Istituto Cassandro.
Tale soluzione, che sembrava venire incontro alle esigenze di tutti gli studenti dei vari istituti, è stata respinta dal dirigente del Garrone, che invece preme per 20 aule contenute tutte all'interno dello stesso plesso, il Nervi. Una tale soluzione potrebbe essere considerata dagli studenti del Nervi come un vero e proprio "sfratto", come uno smembramento della comunità scolastica che vedrebbe in questo modo lo spostamento di 12 classi su 17 complessive all'interno dell'edificio Cassandro.
La soluzione proposta dal Garrone e avvallata dal sindaco di Barletta Pasquale Cascella – lamentano dagli ambienti del Nervi – non terrebbe minimamente conto delle specificità degli indirizzi didattici del Nervi - Costruzioni, Ambiente e Territorio, Chimica, Materiali e Biotecnologie - e dunque delle esigenze dell'istituto di svolgere le lezioni all'interno dei laboratori, la cui importanza è fondamentale trattandosi di un istituto tecnico. L'Istituto Nervi si è già privato di due spazi laboratoriali, ottenuti negli anni con il contributo di progetti nazionali ed europei, suddivisi a proprie spese per poter ospitare ben tre aule, ma al danno sembra aggiungersi la beffa. Non è difficile immaginare il disagio di quegli studenti che quotidianamente dovranno spostarsi dall'edificio Cassandro e rientrare in quello Nervi per poter accedere ai propri laboratori, con la perdita di minuti dalle ore di lezione e il rischio del mancato raggiungimento delle 891 ore di laboratorio previste al triennio e delle almeno 165 ore previste per ciascuna classe del biennio.
Gli studenti e le loro famiglie si chiedono dunque: «Quanto la Provincia conosce le realtà scolastiche esistenti sul territorio?». Pur essendo - a detta della Provincia - una soluzione transitoria, a loro giudizio realmente il tutto sembra molto poco provvisorio. In attesa di risposte da chi di competenza, genitori, docenti e alunni del Nervi non si arrendono perché «l'utenza del Nervi non vale meno delle altre utenze».
L'Istituto Garrone, negli ultimi anni, ha assistito ad un aumento notevole del numero degli iscritti che non risponde all'effettiva capienza dei suoi edifici, in spregio alla legge (C.M. n.51 del 18/12/2014) che obbligherebbe i Dirigenti Scolastici ad accettare le iscrizioni fino alla fattibile capienza. In merito cerca di far chiarezza la nota dei docenti del Garrone, pubblicata nella nostra sezione iReport. Già nell'a.s. 2013/2014, per far fronte a questa situazione con spirito di collaborazione, ben 12 aule – 6 nell'Edificio del Nervi e 6 nell'Istituto commerciale Cassandro – erano state cedute agli studenti del Garrone che potevano disporre di aule al pianoterra con ingresso e servizi igienici autonomi. L'anno seguente, in forza dell'ulteriore incremento delle iscrizioni, il Garrone aveva ottenuto 16 aule divise egualmente nei due plessi. Quest'anno l'incremento sempre maggiore di iscritti al Garrone ha implicato la richiesta di 20 aule messe immediatamente a disposizione dalla Dirigente dell' I.I.S.S. Fermi-Nervi-Cassandro, che aveva disposto per gli studenti in esubero 10 aule all'interno del Nervi e 10 aule nell' Istituto Cassandro.
Tale soluzione, che sembrava venire incontro alle esigenze di tutti gli studenti dei vari istituti, è stata respinta dal dirigente del Garrone, che invece preme per 20 aule contenute tutte all'interno dello stesso plesso, il Nervi. Una tale soluzione potrebbe essere considerata dagli studenti del Nervi come un vero e proprio "sfratto", come uno smembramento della comunità scolastica che vedrebbe in questo modo lo spostamento di 12 classi su 17 complessive all'interno dell'edificio Cassandro.
La soluzione proposta dal Garrone e avvallata dal sindaco di Barletta Pasquale Cascella – lamentano dagli ambienti del Nervi – non terrebbe minimamente conto delle specificità degli indirizzi didattici del Nervi - Costruzioni, Ambiente e Territorio, Chimica, Materiali e Biotecnologie - e dunque delle esigenze dell'istituto di svolgere le lezioni all'interno dei laboratori, la cui importanza è fondamentale trattandosi di un istituto tecnico. L'Istituto Nervi si è già privato di due spazi laboratoriali, ottenuti negli anni con il contributo di progetti nazionali ed europei, suddivisi a proprie spese per poter ospitare ben tre aule, ma al danno sembra aggiungersi la beffa. Non è difficile immaginare il disagio di quegli studenti che quotidianamente dovranno spostarsi dall'edificio Cassandro e rientrare in quello Nervi per poter accedere ai propri laboratori, con la perdita di minuti dalle ore di lezione e il rischio del mancato raggiungimento delle 891 ore di laboratorio previste al triennio e delle almeno 165 ore previste per ciascuna classe del biennio.
Gli studenti e le loro famiglie si chiedono dunque: «Quanto la Provincia conosce le realtà scolastiche esistenti sul territorio?». Pur essendo - a detta della Provincia - una soluzione transitoria, a loro giudizio realmente il tutto sembra molto poco provvisorio. In attesa di risposte da chi di competenza, genitori, docenti e alunni del Nervi non si arrendono perché «l'utenza del Nervi non vale meno delle altre utenze».