Territorio
Qualita dell'aria a Barletta: il report 2013 di Arpa nei pressi di Timac e Cementeria
15 superamenti del limite di PM10, la metà rispetto a marzo-dicembre 2012
Barletta - giovedì 6 febbraio 2014
12.00
Sono stati pubblicati i dati della campagna di monitoraggio relativa al 2013, richiesta ad ARPA Puglia dal Comune di Barletta, durante la precedente amministrazione, finalizzata al monitoraggio dei livelli di qualità dell'aria nell'area industriale interessata dalla presenza degli stabilimenti Timac e Buzzi Unicem. Il monitoraggio è stato svolto in via del Mare (traversa di via della Misericordia), dal 1 gennaio al 31 dicembre 2013. Dopo le operazioni di calibrazione degli strumenti, la campagna di monitoraggio è stata condotta utilizzando il laboratorio mobile ARPA installato su un veicolo. I dati, come riferito nel Report, sono stati gestiti, validati ed elaborati secondo il protocollo interno di ARPA Puglia, dal dott. Lorenzo Angiuli e dalla dott.ssa Livia Trizio, con il coordinamento del dott. Roberto Giua, dirigente del Centro Regionale Aria di ARPA Puglia. Al termine delle analisi, i tecnici dell'ARPA hanno rilevato che "non sono state registrate situazioni di criticità, come nel 2012. Si sono verificati 15 superamenti del limite di legge giornaliero per le polveri sottili (PM 10), a fronte dei 30 del periodo marzo-dicembre 2012".
"Durante la campagna di monitoraggio - scrive ARPA, in questo report firmato dal dott. Giua - si sono verificati 15 superamenti del limite di legge giornaliero per il PM10, calcolati al netto delle avvezioni sahariane. Nella maggior parte dei giorni di superamento il vento prevalente proveniva da direzione Nord-Ovest o Nord-Nord Ovest. Anche il monitoraggio condotto dal marzo al dicembre 2012 aveva evidenziato livelli di PM10 più elevati nei giorni con vento proveniente da queste direzioni. Alla luce di queste evidenze e considerato che a ridosso del sito di monitoraggio, in direzione ovest, sono collocate aree di stoccaggio di materiale polverulento dello stabilimento TIMAC, è verosimile ritenere che le emissioni diffuse da tali aree di stoccaggio contribuiscano in maniera significativa ai livelli di PM registrati".
I livelli di PM10 (polveri sottili) - La concentrazione media nel corso della campagna è stata di 30.4 mg/m³. Durante il periodo di monitoraggio si sono verificati 16 superamenti del limite giornaliero fissato a 50 mg/m³. La maggior parte dei superamenti di PM10 si è osservata in occasione di vento proveniente da Nord-Ovest e Ovest-Nord-Ovest. Le concentrazioni maggiori sono state infatti osservate quando la direzione del vento è stata O-NO. Il superamento del 19 maggio 2013 - prosegue il Report - è imputabile all'avvezione di polveri sahariane, poiché in quella data la nostra regione è stata interessata da tale fenomeno, perciò tale superamento può essere sottratto dal computo totale e pertanto il numero netto di superamenti per il 2013 è pari a 15. "Analizzando il posizionamento del sito rispetto alle principali aree industriali che insistono nelle vicinanze - scrive l'ARPA - è possibile ritenere che tali superamenti siano verosimilmente dovuti alla Timac, posta in direzione Ovest rispetto al sito di monitoraggio".
I livelli di NO₂ (biossido di azoto) - Non si è verificato nessun superamento del valore limite di 200 µg/m³. La concentrazione media nel 2013 durante tutto il periodo temporale preso in esame è stata di 17,5 µg/m³.
I livelli di Ozono - Non sono stati registrati superamenti dei limiti di legge nel periodo considerato (il valore bersaglio per la protezione della salute umana è pari a 120 µg/m³). Il sistema di rilevazione prevedeva il calcolo dei valori della massima concentrazione della media mobile sulle 8 ore di ozono. Tale parametro era determinato sulla base dell'analisi dei dati orari ed aggiornate ogni ora. Ogni media su 8 ore così calcolata veniva assegnata al giorno nel quale finisce; in pratica, la prima fascia di calcolo per ogni singolo giorno era compresa tra le ore 17:00 del giorno precedente e le ore 01:00 del giorno in esame; l'ultima fascia temporale di calcolo, invece, era compresa tra le ore 16:00 e le ore 24:00 del giorno stesso.
I livelli di CO (monossido di carbonio) e SO₂ (biossido di zolfo) - Durante tutto il periodo di monitoraggio non è stato mai superato il valore limite di CO, definito in base alla normativa vigente di 10 mg/m³. Per quanto riguarda l'SO₂, le concentrazioni appaiono largamente al di sotto dei valori limite imposti dalla normativa vigente (D.Lgs 155/2010); si ricorda che il valore limite orario per la protezione della salute umana è pari a 350 µg/m³ mentre il valore limite calcolato come media delle 24 ore è pari a 125 µg/m³.
"Durante la campagna di monitoraggio - scrive ARPA, in questo report firmato dal dott. Giua - si sono verificati 15 superamenti del limite di legge giornaliero per il PM10, calcolati al netto delle avvezioni sahariane. Nella maggior parte dei giorni di superamento il vento prevalente proveniva da direzione Nord-Ovest o Nord-Nord Ovest. Anche il monitoraggio condotto dal marzo al dicembre 2012 aveva evidenziato livelli di PM10 più elevati nei giorni con vento proveniente da queste direzioni. Alla luce di queste evidenze e considerato che a ridosso del sito di monitoraggio, in direzione ovest, sono collocate aree di stoccaggio di materiale polverulento dello stabilimento TIMAC, è verosimile ritenere che le emissioni diffuse da tali aree di stoccaggio contribuiscano in maniera significativa ai livelli di PM registrati".
I livelli di PM10 (polveri sottili) - La concentrazione media nel corso della campagna è stata di 30.4 mg/m³. Durante il periodo di monitoraggio si sono verificati 16 superamenti del limite giornaliero fissato a 50 mg/m³. La maggior parte dei superamenti di PM10 si è osservata in occasione di vento proveniente da Nord-Ovest e Ovest-Nord-Ovest. Le concentrazioni maggiori sono state infatti osservate quando la direzione del vento è stata O-NO. Il superamento del 19 maggio 2013 - prosegue il Report - è imputabile all'avvezione di polveri sahariane, poiché in quella data la nostra regione è stata interessata da tale fenomeno, perciò tale superamento può essere sottratto dal computo totale e pertanto il numero netto di superamenti per il 2013 è pari a 15. "Analizzando il posizionamento del sito rispetto alle principali aree industriali che insistono nelle vicinanze - scrive l'ARPA - è possibile ritenere che tali superamenti siano verosimilmente dovuti alla Timac, posta in direzione Ovest rispetto al sito di monitoraggio".
I livelli di NO₂ (biossido di azoto) - Non si è verificato nessun superamento del valore limite di 200 µg/m³. La concentrazione media nel 2013 durante tutto il periodo temporale preso in esame è stata di 17,5 µg/m³.
I livelli di Ozono - Non sono stati registrati superamenti dei limiti di legge nel periodo considerato (il valore bersaglio per la protezione della salute umana è pari a 120 µg/m³). Il sistema di rilevazione prevedeva il calcolo dei valori della massima concentrazione della media mobile sulle 8 ore di ozono. Tale parametro era determinato sulla base dell'analisi dei dati orari ed aggiornate ogni ora. Ogni media su 8 ore così calcolata veniva assegnata al giorno nel quale finisce; in pratica, la prima fascia di calcolo per ogni singolo giorno era compresa tra le ore 17:00 del giorno precedente e le ore 01:00 del giorno in esame; l'ultima fascia temporale di calcolo, invece, era compresa tra le ore 16:00 e le ore 24:00 del giorno stesso.
I livelli di CO (monossido di carbonio) e SO₂ (biossido di zolfo) - Durante tutto il periodo di monitoraggio non è stato mai superato il valore limite di CO, definito in base alla normativa vigente di 10 mg/m³. Per quanto riguarda l'SO₂, le concentrazioni appaiono largamente al di sotto dei valori limite imposti dalla normativa vigente (D.Lgs 155/2010); si ricorda che il valore limite orario per la protezione della salute umana è pari a 350 µg/m³ mentre il valore limite calcolato come media delle 24 ore è pari a 125 µg/m³.