Politica
Quale sarà l’impatto fiscale sulla città di Barletta?
Approvate all’unanimità agevolazioni Tasi. Intaccata l’IMU
Barletta - mercoledì 10 settembre 2014
13.19
La seduta pomeridiana del Consiglio Comunale riprende alle ore 17.30, concentrandosi sulla materia finanziaria del terzo Podg. Caustico il consigliere Dario Damiani: «Stiamo parlando di un bilancio tecnico basato solo sulle tasse. Barletta, in questo triennio, ha avuto una perdita di 15 milioni di euro. La politica può e deve intervenire per allargare i tempi e non affliggere i cittadini con il fardello finanziario». Spegne le critiche il sindaco Cascella: «Prima si interveniva annualmente sui debiti fuori bilancio; questa amministrazione, pur non producendone, si farà carico dei debiti non ancora sanati. La stesura del bilancio non è aria fritta. Al consigliere Cosimo Cannito, al quale urge sapere quale sia l'indirizzo politico che sta muovendo la manovra sul bilancio, rispondo che la propaganda politica lascia il tempo che trova. Qui stiamo parlando della carne viva dei cittadini barlettani». In seguito ai punti 1 e 2 all'ordine del giorno di questa mattina, si procede con i rimanenti argomenti, di ordine tecnico-economico.
Dopo un'accesa discussione, viene analizzato e approvato all'unanimità il maxiemendamento che interviene sull'art 43 del regolamento IUC (imposta unica comunale): il provvedimento riguarda in particolare, nei commi 1 e 2 del predetto articolo, la riduzione massima dell'80% della Tari come quota unica per le famiglie con un nucleo familiare pari o inferiore a quattro persone, con membri portatori di handicap o il cui ISEE non superi gli 8000 euro mensili. Introdotto il comma 8 per le strutture non domestiche, per le quali sono previste agevolazioni. Approvato all'unanimità anche l'emendamento proposto da Gennaro Calabrese e Massimo Mazzarisi sulle agevolazioni per i servizi indivisibili. In particolare, i consiglieri avevano proposto la variazione dell'art. 56 del regolamento Iuc, aumentando la riduzione dal 30% al 50%, in virtù dell'incidenza dei costi di viabilità e illuminazione pubblica sull'intera somma stimata per i sevizi indivisibili nella zona 167. Gli stessi hanno richiesto di prelevare le somme necessarie a copertura dalla previsione di bilancio, stimata per il 30/09/2014 e di incrementare la riduzione sin dal 2014. L'emendamento viene accolto con una leggera variazione: si sostituisce il dato "30%" con la formula "nella misura massima del 50%", perché - attesta il dirigente al Bilancio Nigro - ad oggi il Comune non può garantire la copertura fissa del 50% di agevolazioni essendo il gettito già ridotto del 30%. La delibera, così emendata, viene approvata con 10 consiglieri assenti in sede di votazione, 18 voti favorevoli e 5 contrari.
Sul quarto Podg, quello sulle aliquote IMU relative all'anno d'imposta 2014, è stato presentato dal Psi un emendamento: aumentare di 0,5 per mille l'aliquota IMU su seconde case e terreni agricoli, in modo da ottenere l'introito di un milione di euro, da redistribuire alle classi meno abbienti, in particolare alle famiglie rientranti nella fascia di reddito da 0 a 8000 euro. Nonostante la proposta di Cannito fosse contrattabile con la maggioranza e fosse stata già sottoposta alla compatibilità tecnica da parte di Nigro, il consiglio la respinge con 22 voti contrari. A sostegno del respingimento parla Rosa Cascella: «Il Pd ha già attuato misure tassative in merito, proprio per colmare quegli 8 milioni negati a Barletta dai trasferimenti statali. Abbiamo recuperato 5 milioni con la Tasi e 3 milioni aumentando l'aliquota IMU di un punto percentuale, da 8,6 a 9,6 non toccando però né i proprietari terrieri, né opifici, né i proprietari di capannoni. Abbiamo mantenuto bassa la manovra proprio per il periodo critico e storico che stiamo vivendo». Sul tema è intervenuto il capogruppo Pd Pasquale Ventura, sottolineando che la linea politica della sinistra è quella dell'equilibrio e della giustizia sociale. Lo sostiene il sindaco Cascella parlando di «atto di sensibilità». La delibera non ha quindi subìto alcun emendamento e viene approvata con 18 voti favorevoli e 7 contrari.
Il punto sulle aliquote Tasi ha fatto accendere i toni tra le diverse ali del Consiglio: il consigliere Dario Damiani, in particolare, ha chiesto di non approvare la delibera perché ritiene che la Tasi sia peggio della vecchia ICI e che ci sia ancora confusione sull'aliquota, in quanto si legge 2,5, ma si applica il 3,3. «Come giustificate, voi si sinistra, questa patrimoniale che colpisce la prima casa? Chiedo a tutti di non approvare la delibera, in modo da applicare l'aliquota dell'1 per mille per tutti i cittadini. Pagano tutti e tutti di meno deve essere la logica di una politica che si fa carico di una situazione economica che non permette più di distinguere tra ricchi e poveri». Pronta la replica di Giuliana Damato, consigliere PD: «Abbiamo fatto molti sforzi per poter applicare una detrazione fissa di 70 euro, più una di 40 euro per ogni figlio a carico. Non tassare l'inquilino è stata una scelta politica, autenticamente di sinistra», ma su questo è stata confutata dal consigliere Cannito, il quale ritiene che la decisione di non tassare il locatario sia di ordine burocratico-logistico, piuttosto che di ordine politico. La tassa, infatti, avrebbe avuto un peso irrisorio per l'inquilino (5-10 euro) e avrebbe causato problemi gestionali agli uffici. Damiani ha rincarato la dose, asserendo che l'85% delle famiglie barlettane è proprietario d'immobile e che la rendita catastale di una casa standard (100mq lordi e un box di 25mq) è di 480 euro. Sarebbero 130 se ci si sottoponesse alla tassazione statale dell'1 per mille; motivo per cui il consigliere Damiani è stato insistente circa la convenienza di un'approvazione mancata. La delibera, emendata con proposta Calabrese-Mazzarisi sulle agevolazioni Tasi che possono andare dal 30% fino a un massimo del 50% per i proprietari d'immobile nella 167, è stata resa immediatamente esecutiva con 19 voti favorevoli, 4 contrari e 10 astenuti. E' il secondo atto, ma la notte in Sala Consiliare "addà passà". Sul tavolo restano Tari e bilancio.
Dopo un'accesa discussione, viene analizzato e approvato all'unanimità il maxiemendamento che interviene sull'art 43 del regolamento IUC (imposta unica comunale): il provvedimento riguarda in particolare, nei commi 1 e 2 del predetto articolo, la riduzione massima dell'80% della Tari come quota unica per le famiglie con un nucleo familiare pari o inferiore a quattro persone, con membri portatori di handicap o il cui ISEE non superi gli 8000 euro mensili. Introdotto il comma 8 per le strutture non domestiche, per le quali sono previste agevolazioni. Approvato all'unanimità anche l'emendamento proposto da Gennaro Calabrese e Massimo Mazzarisi sulle agevolazioni per i servizi indivisibili. In particolare, i consiglieri avevano proposto la variazione dell'art. 56 del regolamento Iuc, aumentando la riduzione dal 30% al 50%, in virtù dell'incidenza dei costi di viabilità e illuminazione pubblica sull'intera somma stimata per i sevizi indivisibili nella zona 167. Gli stessi hanno richiesto di prelevare le somme necessarie a copertura dalla previsione di bilancio, stimata per il 30/09/2014 e di incrementare la riduzione sin dal 2014. L'emendamento viene accolto con una leggera variazione: si sostituisce il dato "30%" con la formula "nella misura massima del 50%", perché - attesta il dirigente al Bilancio Nigro - ad oggi il Comune non può garantire la copertura fissa del 50% di agevolazioni essendo il gettito già ridotto del 30%. La delibera, così emendata, viene approvata con 10 consiglieri assenti in sede di votazione, 18 voti favorevoli e 5 contrari.
Sul quarto Podg, quello sulle aliquote IMU relative all'anno d'imposta 2014, è stato presentato dal Psi un emendamento: aumentare di 0,5 per mille l'aliquota IMU su seconde case e terreni agricoli, in modo da ottenere l'introito di un milione di euro, da redistribuire alle classi meno abbienti, in particolare alle famiglie rientranti nella fascia di reddito da 0 a 8000 euro. Nonostante la proposta di Cannito fosse contrattabile con la maggioranza e fosse stata già sottoposta alla compatibilità tecnica da parte di Nigro, il consiglio la respinge con 22 voti contrari. A sostegno del respingimento parla Rosa Cascella: «Il Pd ha già attuato misure tassative in merito, proprio per colmare quegli 8 milioni negati a Barletta dai trasferimenti statali. Abbiamo recuperato 5 milioni con la Tasi e 3 milioni aumentando l'aliquota IMU di un punto percentuale, da 8,6 a 9,6 non toccando però né i proprietari terrieri, né opifici, né i proprietari di capannoni. Abbiamo mantenuto bassa la manovra proprio per il periodo critico e storico che stiamo vivendo». Sul tema è intervenuto il capogruppo Pd Pasquale Ventura, sottolineando che la linea politica della sinistra è quella dell'equilibrio e della giustizia sociale. Lo sostiene il sindaco Cascella parlando di «atto di sensibilità». La delibera non ha quindi subìto alcun emendamento e viene approvata con 18 voti favorevoli e 7 contrari.
Il punto sulle aliquote Tasi ha fatto accendere i toni tra le diverse ali del Consiglio: il consigliere Dario Damiani, in particolare, ha chiesto di non approvare la delibera perché ritiene che la Tasi sia peggio della vecchia ICI e che ci sia ancora confusione sull'aliquota, in quanto si legge 2,5, ma si applica il 3,3. «Come giustificate, voi si sinistra, questa patrimoniale che colpisce la prima casa? Chiedo a tutti di non approvare la delibera, in modo da applicare l'aliquota dell'1 per mille per tutti i cittadini. Pagano tutti e tutti di meno deve essere la logica di una politica che si fa carico di una situazione economica che non permette più di distinguere tra ricchi e poveri». Pronta la replica di Giuliana Damato, consigliere PD: «Abbiamo fatto molti sforzi per poter applicare una detrazione fissa di 70 euro, più una di 40 euro per ogni figlio a carico. Non tassare l'inquilino è stata una scelta politica, autenticamente di sinistra», ma su questo è stata confutata dal consigliere Cannito, il quale ritiene che la decisione di non tassare il locatario sia di ordine burocratico-logistico, piuttosto che di ordine politico. La tassa, infatti, avrebbe avuto un peso irrisorio per l'inquilino (5-10 euro) e avrebbe causato problemi gestionali agli uffici. Damiani ha rincarato la dose, asserendo che l'85% delle famiglie barlettane è proprietario d'immobile e che la rendita catastale di una casa standard (100mq lordi e un box di 25mq) è di 480 euro. Sarebbero 130 se ci si sottoponesse alla tassazione statale dell'1 per mille; motivo per cui il consigliere Damiani è stato insistente circa la convenienza di un'approvazione mancata. La delibera, emendata con proposta Calabrese-Mazzarisi sulle agevolazioni Tasi che possono andare dal 30% fino a un massimo del 50% per i proprietari d'immobile nella 167, è stata resa immediatamente esecutiva con 19 voti favorevoli, 4 contrari e 10 astenuti. E' il secondo atto, ma la notte in Sala Consiliare "addà passà". Sul tavolo restano Tari e bilancio.