Cronaca
Orto Botanico, scattano le accuse di truffa, frode e delitti contro l'ambiente
La struttura è ancora sotto sequestro dopo la scoperta della discarica abusiva
Barletta - giovedì 11 agosto 2016
17.31
Truffa aggravata, frode nelle pubbliche forniture e delitti contro l'ambiente. Sono le accuse contestate a conclusione delle indagini sull'Orto Botanico di Barletta a Sebastiano Francesco Longano, quale di direttore dei lavori nonché dirigente dell'Ufficio Lavori Pubblici del Comune; Francesco Cognetti, collaudatore delle opere, incaricato dal Comune; Francesco Di Corato, responsabile del procedimento; Giovanni Palmitessa, legale rappresentante della PA.MA Costruzioni Srl. I primi tre sono accusati anche di falso ideologico ed abuso d'ufficio. Gli indagati avranno ora la possibilità di difendersi dalla accuse (con memorie, documenti difensivi ed interrogatori) per tentare di evitare la richiesta di rinvio a giudizio che, allo stato, intende formulare il sostituto procuratore della Repubblica di Trani Antonio Savasta.
Secondo quanto ricostruirono le indagini condotte dai Carabinieri, sfociate il 4 Marzo nel sequestro preventivo (tuttora in essere) dell'area da parte del gip tranese Angela Schiralli, i lavori di recupero urbano costati due milioni di euro finanziati da Regione e Comune, sarebbero stati difformi rispetto alle previsioni contrattuali. Opere realizzate diversamente e a quanto pare a costi inferiori rispetto al contratto. Non solo. L'area dell'ex distilleria si sarebbe tradotta in discarica abusiva; altro che isola verde.
L'indagine partì casualmente. Costituì lo sviluppo di quella sul furto d'energia elettrica contestata a numerosi capifamiglia degli appartamenti comunali dell'ex area della distilleria. Il 14 gennaio 2015 ne furono arrestati 17 (misure cautelari poi cessate) per l'accusa di furto aggravato, avendo allacciato le proprie utenze all'impianto dell'adiacente Orto Botanico che è di proprietà comunale. La scoperta del furto di energia elettrica era avvenuta, anch'essa casualmente, nell'ambito dei controlli dei Carabinieri mirati a prevenire soprattutto presunti fenomeni di spaccio. I controlli non giunsero al sequestro di droga o armi ma portarono a scoprire gli illeciti allacci. Di lì il successivo passo dell'indagine sulle opere, con finanziamenti pubblici, all'Orto Botanico.
Secondo quanto ricostruirono le indagini condotte dai Carabinieri, sfociate il 4 Marzo nel sequestro preventivo (tuttora in essere) dell'area da parte del gip tranese Angela Schiralli, i lavori di recupero urbano costati due milioni di euro finanziati da Regione e Comune, sarebbero stati difformi rispetto alle previsioni contrattuali. Opere realizzate diversamente e a quanto pare a costi inferiori rispetto al contratto. Non solo. L'area dell'ex distilleria si sarebbe tradotta in discarica abusiva; altro che isola verde.
L'indagine partì casualmente. Costituì lo sviluppo di quella sul furto d'energia elettrica contestata a numerosi capifamiglia degli appartamenti comunali dell'ex area della distilleria. Il 14 gennaio 2015 ne furono arrestati 17 (misure cautelari poi cessate) per l'accusa di furto aggravato, avendo allacciato le proprie utenze all'impianto dell'adiacente Orto Botanico che è di proprietà comunale. La scoperta del furto di energia elettrica era avvenuta, anch'essa casualmente, nell'ambito dei controlli dei Carabinieri mirati a prevenire soprattutto presunti fenomeni di spaccio. I controlli non giunsero al sequestro di droga o armi ma portarono a scoprire gli illeciti allacci. Di lì il successivo passo dell'indagine sulle opere, con finanziamenti pubblici, all'Orto Botanico.