Cronaca
Operazione "Illiria", il capo dell’organizzazione ferito e arrestato
Colpito ad un gluteo si è trascinato al "Dimiccoli", era da tempo latitante
Barletta - martedì 14 giugno 2016
11.04
Alle 23.30 ieri sera il noto pregiudicato albanese Lame Roland si è trascinato da solo (o vi è stato trasportato) al Pronto Soccorso dell'ospedale di Barletta "Mons. R. Dimiccoli" e lì si è accasciato: era ferito da arma da fuoco.
L'uomo che le cronache hanno collocato come latitante dopo l'operazione della Guardia di Finanza soprannominata "Illiria", grazie alla quale era stata sgominata una cellula criminale a Barletta, i cui componenti erano dediti allo spaccio di droga. Il 30 maggio scorso ci fu un maxi sequestro operato dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari, con il supporto operativo delle Fiamme Gialle di Barletta, Brindisi, Pescara e Cremona. L'operazione ebbe origine dal sequestro nel 2013 di un quintale di marijuana ad Altamura in provincia di Bari, nei confronti di due cittadini albanesi. Il prosieguo delle investigazioni ha consentito di individuare una cellula criminale italo-albanese, con base a Barletta, nei cui confronti sono stati sequestrati complessivamente 1.218 Kg di marijuana (poco più di una tonnellata), 20 Kg di sostanza da taglio, 4,550 Kg di Tritolo, 1,143 Kg di eroina e cocaina, un fucile mitragliatore d'assalto AK-47 "Kalashnikov", 170 proiettili e 47 capsule detonanti.
Secondo gli investigatori a capo dell'organizzazione ci sarebbe proprio Roland Lame, di 47 anni, noto trafficante albanese di Barletta, che per l'appunto ha acquisito la cittadinanza italiana risiedendo nella città della Disfida. L'uomo, unitamente al figlio 25enne Fabio, manteneva i contatti con i propri connazionali in Albania per organizzare e far giungere in Puglia ingenti quantitativi di marijuana.
L'uomo è stato colpito da un colpo di arma da fuoco che gli avrebbe perforato un gluteo, uscendo dalla zona scrotale, tuttavia non sarebbe in pericolo di vita ed è tutt'ora ricoverato a San Giovani Rotondo e lì piantonato dalla Polizia a cui va il merito dell'intera operazione. Contestualmente gli uomini della Polizia hanno notificato al Lame Roland i provvedimenti per cui doveva essere arrestato. Il pregiudicato era latitante perché si sarebbe sottratto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno di custodia cautelare, nonché era stato denunciato per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Nella stessa operazione era stato arrestato il figlio Fabio.
L'uomo che le cronache hanno collocato come latitante dopo l'operazione della Guardia di Finanza soprannominata "Illiria", grazie alla quale era stata sgominata una cellula criminale a Barletta, i cui componenti erano dediti allo spaccio di droga. Il 30 maggio scorso ci fu un maxi sequestro operato dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari, con il supporto operativo delle Fiamme Gialle di Barletta, Brindisi, Pescara e Cremona. L'operazione ebbe origine dal sequestro nel 2013 di un quintale di marijuana ad Altamura in provincia di Bari, nei confronti di due cittadini albanesi. Il prosieguo delle investigazioni ha consentito di individuare una cellula criminale italo-albanese, con base a Barletta, nei cui confronti sono stati sequestrati complessivamente 1.218 Kg di marijuana (poco più di una tonnellata), 20 Kg di sostanza da taglio, 4,550 Kg di Tritolo, 1,143 Kg di eroina e cocaina, un fucile mitragliatore d'assalto AK-47 "Kalashnikov", 170 proiettili e 47 capsule detonanti.
Secondo gli investigatori a capo dell'organizzazione ci sarebbe proprio Roland Lame, di 47 anni, noto trafficante albanese di Barletta, che per l'appunto ha acquisito la cittadinanza italiana risiedendo nella città della Disfida. L'uomo, unitamente al figlio 25enne Fabio, manteneva i contatti con i propri connazionali in Albania per organizzare e far giungere in Puglia ingenti quantitativi di marijuana.
L'uomo è stato colpito da un colpo di arma da fuoco che gli avrebbe perforato un gluteo, uscendo dalla zona scrotale, tuttavia non sarebbe in pericolo di vita ed è tutt'ora ricoverato a San Giovani Rotondo e lì piantonato dalla Polizia a cui va il merito dell'intera operazione. Contestualmente gli uomini della Polizia hanno notificato al Lame Roland i provvedimenti per cui doveva essere arrestato. Il pregiudicato era latitante perché si sarebbe sottratto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno di custodia cautelare, nonché era stato denunciato per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Nella stessa operazione era stato arrestato il figlio Fabio.