Politica
Nuova Giunta Cascella: il gioco delle tre carte servirà?
Poche le novità, due le nuove donne
Barletta - sabato 6 febbraio 2016
11.36
Finalmente è nata: un parto molto travagliato durato fin troppo, che di fatto è rappresentabile con la tipica "montagna che partorisce il topolino". Infatti, dopo le dimissioni di tutti gli assessori l'altra sera, ieri pomeriggio, è stata presentata alla stampa la nuova Giunta, il "Cascella bis", oltre la metà del mandato per guidare l'Amministrazione della città e riequilibrare il peso delle forze politiche al suo interno. Saranno tre gli assessorati targati PD.
Di fatto non ci sono grandi novità, visto che la maggior parte dei nomi sono una riconferma delle precedenti personalità che hanno composto il gruppo "ante-rimpasto"; solo tre sono i nuovi assessori, di cui due donne, cioè l'arch. Marina Dimatteo, in quota PD (vicina al consigliere regionale e comunale Caracciolo) con delega ai Lavori pubblici e Manutenzioni, e la dott.sa Vincenza Dimaggio per Iniziativa Democratica, prendendo così il posto di Irene Pisicchio, con deleghe alle Politiche giovanili e Sport); la nuova presenza maschile è costituita dal dott. Michele Lasala, già consigliere comunale per Puglia in più (eletto con Sinistra Unita), avvicendandosi con Anna Rizzi Francabandiera, ora in Consiglio perché prima dei non eletti. Lasala ha ricevuto la delega alla Polizia municipale e viabilità. Per gli altri soltanto una sostanziale redistribuzione delle deleghe. Pare che alla fine l'unico che abbia pagato lo scotto sia Tonino Rizzi, come se fosse stato l'unico problema. Il nome più legato a Cascella, cioè quello dell'ex vicesindaco Francabandiera è stato soltanto congelato visto che comunque potrà apportare il suo contributo nella sede consiliare. Le due deleghe rimaste invariate sono quelle dell'Urbanistica per l'arch. Azzurra Pelle, unica "tecnica" rimasta, alle prese con la definizione del Piano Urbanistico Generale, perdendo tuttavia la delega ai Lavori pubblici, e quella del Bilancio per il dott. Vittorio Pansini, in quota a PD (vicino al consigliere regionale Mennea).
«Il percorso è stato compiuto non senza fatica - ha ricordato ieri il sindaco Pasquale Cascella - frutto del nuovo documento programmatico, che non è uno strumento meramente propagandistico, che dà voce ad uno spirito rigenerativo di comunità, a Barletta molto vivo. Ringrazio le forze politiche che mi hanno offerto delle rose di nomi consentendo di proseguire quel rapporto stretto tra politica e cittadinanza. A questo giro di boa si presenta più chiaro l'impegno a una maggiore responsabilizzazione, e quanto questo equilibrio possa reggere lo vedremo in consiglio comunale, ma io credo che questa formazione sia espressione di una dialettica politica vera». Il primo cittadino è tornato anche sull'argomento più scottante che riguarda l'abbandono (o "estromissione" come dicono loro) dei due consiglieri più a sinistra, Campese e Doronzo: «Non è stato possibile, mio malgrado, recuperare l'intera rappresentanza della Sinistra Unita per via delle vicende interne a quella lista, soprattutto riguardo la politica nazionale avendo ripercussioni anche nel territorio. La Francabandiera in Consiglio continuerà a rappresentare le prerogative della sinistra».
"Atteggiamento pregiudiziale, poco politico" è stato definito il comportamento dei due consiglieri della lista civica che direttamente si rifaceva al nome del Sindaco, chiamatisi fuori dalla maggioranza, intervenuti spesso proprio contro l'assessore Rizzi, che rappresentava questa lista. La delega alla Cultura, infine, è stata trattenuta dallo stesso Cascella, anche se solo momentaneamente, nel contempo continuando a ricercare con l'associazione nata dalla lista che portava il suo nome, una giusta scelta assessorile aggregante per un'istanza che coinvolga l'intera città: «Uno dei dati più distintivi di quest'Amministrazione è stato proprio il voler ricostruire il rapporto identitario con la storia di questa città, attraverso diversi obiettivi raggiunti».
Il PSI resterà fuori sia dalla Giunta che dalla maggioranza, sostenendo le scelte di volta in volta in Consiglio.
Di fatto non ci sono grandi novità, visto che la maggior parte dei nomi sono una riconferma delle precedenti personalità che hanno composto il gruppo "ante-rimpasto"; solo tre sono i nuovi assessori, di cui due donne, cioè l'arch. Marina Dimatteo, in quota PD (vicina al consigliere regionale e comunale Caracciolo) con delega ai Lavori pubblici e Manutenzioni, e la dott.sa Vincenza Dimaggio per Iniziativa Democratica, prendendo così il posto di Irene Pisicchio, con deleghe alle Politiche giovanili e Sport); la nuova presenza maschile è costituita dal dott. Michele Lasala, già consigliere comunale per Puglia in più (eletto con Sinistra Unita), avvicendandosi con Anna Rizzi Francabandiera, ora in Consiglio perché prima dei non eletti. Lasala ha ricevuto la delega alla Polizia municipale e viabilità. Per gli altri soltanto una sostanziale redistribuzione delle deleghe. Pare che alla fine l'unico che abbia pagato lo scotto sia Tonino Rizzi, come se fosse stato l'unico problema. Il nome più legato a Cascella, cioè quello dell'ex vicesindaco Francabandiera è stato soltanto congelato visto che comunque potrà apportare il suo contributo nella sede consiliare. Le due deleghe rimaste invariate sono quelle dell'Urbanistica per l'arch. Azzurra Pelle, unica "tecnica" rimasta, alle prese con la definizione del Piano Urbanistico Generale, perdendo tuttavia la delega ai Lavori pubblici, e quella del Bilancio per il dott. Vittorio Pansini, in quota a PD (vicino al consigliere regionale Mennea).
«Il percorso è stato compiuto non senza fatica - ha ricordato ieri il sindaco Pasquale Cascella - frutto del nuovo documento programmatico, che non è uno strumento meramente propagandistico, che dà voce ad uno spirito rigenerativo di comunità, a Barletta molto vivo. Ringrazio le forze politiche che mi hanno offerto delle rose di nomi consentendo di proseguire quel rapporto stretto tra politica e cittadinanza. A questo giro di boa si presenta più chiaro l'impegno a una maggiore responsabilizzazione, e quanto questo equilibrio possa reggere lo vedremo in consiglio comunale, ma io credo che questa formazione sia espressione di una dialettica politica vera». Il primo cittadino è tornato anche sull'argomento più scottante che riguarda l'abbandono (o "estromissione" come dicono loro) dei due consiglieri più a sinistra, Campese e Doronzo: «Non è stato possibile, mio malgrado, recuperare l'intera rappresentanza della Sinistra Unita per via delle vicende interne a quella lista, soprattutto riguardo la politica nazionale avendo ripercussioni anche nel territorio. La Francabandiera in Consiglio continuerà a rappresentare le prerogative della sinistra».
"Atteggiamento pregiudiziale, poco politico" è stato definito il comportamento dei due consiglieri della lista civica che direttamente si rifaceva al nome del Sindaco, chiamatisi fuori dalla maggioranza, intervenuti spesso proprio contro l'assessore Rizzi, che rappresentava questa lista. La delega alla Cultura, infine, è stata trattenuta dallo stesso Cascella, anche se solo momentaneamente, nel contempo continuando a ricercare con l'associazione nata dalla lista che portava il suo nome, una giusta scelta assessorile aggregante per un'istanza che coinvolga l'intera città: «Uno dei dati più distintivi di quest'Amministrazione è stato proprio il voler ricostruire il rapporto identitario con la storia di questa città, attraverso diversi obiettivi raggiunti».
Il PSI resterà fuori sia dalla Giunta che dalla maggioranza, sostenendo le scelte di volta in volta in Consiglio.