Nazario Sauro
Nazario Sauro
La città

«Muoio contento di avere fatto il mio dovere di italiano»

Il patriottismo di Nazario Sauro nelle lettere donate all'ANMIG di Barletta

«Cara Nina, non posso che chiederti perdono, per averti lasciato con i nostri cinque bimbi ancora col latte sulle labbra». Con questa lettera-testamento, Nazario Sauro saluta sua moglie, un anno prima della cattura - presagendo la fine imminente - ad opera dei soldati austro-ungarici. Nazario era un marinaio e patriota italiano, a cui sono state intitolate 40 scuole italiane, caserme, navi, vie cittadine. Nonostante tutto questo, a fine luglio, il comune di Corato ha scelto di rimuovere l'intestazione di una via dedicata al patriota italiano, per sostituirla con un altro nome, suscitando la reazione della "Associazione Nazionale Marinari d'Italia" tramite una lettera indirizzata a Massimo Mazzilli, sindaco di Corato. Per mantenere viva la memoria storica, Romano Sauro ha donato le copie delle lettere testamento a Ruggiero Graziano, presidente della sezione ANMIG (Associazione Nazionale Mutilati Invalidi di Guerra) - Barletta.

Nazario Sauro, marinaio e patriota italiano
Nazario Sauro nasce nel 1880 a Capodistria, nel breve interregno durante il quale l'Istria era sottomessa all'Austria. Fin da giovane, Nazario, non volle mai considerarsi suddito austriaco, ma italiano e per questo rifiutò di indossare la divisa austriaca e combattere per il loro esercito, durante la prima guerra mondiale. Scappa a Venezia, dove è ricercato per insubordinazione dalla marina austriaca. Da fuggiasco e ricercato, Nazario sceglie di passare all'azione: il 12 giugno 1916, conduce il cacciatorpediniere Zeffiro nel porto della città istriana di Parenzo, occupata dagli austriaci. Qui, con grande astuzia, Nazario Sauro, costringe le sentinelle del porto a rivelare il nascondiglio degli idrovolanti che ogni giorno bombardavano la vicina Venezia, riuscendo ad aiutare l'artiglieria italiana a distruggere il nascondiglio e gli idrovolanti.

Il 30 luglio 1916, si imbarca a Venezia, sul sommergibile "Giacinto Pullino", con il quale avrebbe dovuto effettuare un'incursione su Fiume, ma il sommergibile andò ad incagliarsi sullo scoglio della Galiola, all'imbocco del golfo del Quarnero. Inutili tutti i tentativi di disincaglio, il sommergibile fu predisposto per l'autoaffondamento e abbandonato dall'equipaggio. Sauro, allontanatosi volontariamente da solo su un battellino, è intercettato dal cacciatorpediniere "Satellit" e catturato. Nazario Sauro + impiccato dagli austriaci, a Pola, il 10 agosto 1916, all'età di 36 anni, lasciando la moglie e cinque figli. La salma di Nazario fu seppellita in un luogo nascosto e sconsacrato, onde evitare che fosse oggetto di pellegrinaggi postumi.

Due anni dopo, Pola torna italiana e la salma di Nazario è traslata nel cimitero di Marina (Istria). Dopo la fine del secondo conflitto mondiale, l'Istria passa sotto la giurisdizione della Jugoslavia e Pola - come gran parte della Venezia-Giulia - è abbandonata dagli Italiani. Anche la bara di Nazario Sauro, avvolta nel tricolore, lascia Pola a bordo della motonave "Toscana", verso Venezia, seguendo la sorte di migliaia di esuli istriani. Nazario Sauro riposa nel Tempio Votivo del Lido di Venezia, dedicato a tutti i Caduti della Grande Guerra.

A seguire, pubblichiamo le lettere - testamento di Nazario Sauro
Nazario SauroTempio Votivo di Venezia, dove è seppellito Nazario SauroCopia delle lettere testamento di Nazario Sauro donate all'ANMIGCopia delle lettere testamento di Nazario Sauro donate all'ANMIG
La risposta della famiglia Sauro:
"Seppur dispiaciuti e rammaricati del cambio del nome della via intestata a Nazario Sauro, che evidenzia chiaramente come troppo facilmente ci si dimentichi di chi ha contribuito, con il proprio sacrificio, a tenere alto il nome dell'Italia combattendo per la libertà e l'indipendenza di tutti i popoli, i Sauro ritengono al contempo che ogni Comune debba essere libero di decidere in autonomia che nome dare alle proprie strade, soprattutto se questa scelta è condivisa, e accettata, dalla maggioranza della cittadinanza".
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