Politica
Meno soli con lo Ius soli, anche a Barletta
La I Commissione consiliare presenta il Regolamento per la cittadinanza civica
Barletta - mercoledì 2 luglio 2014
Se il Parlamento latita su questo importante argomento, devono essere i Comuni a mettere in moto un percorso che è innanzitutto di riflessione e condivisione. L'argomento, trattato ieri sera presso il Palazzo della Marra, è dei più interessanti: attualmente in Italia vige lo ius sanguinis, cioè i figli di stranieri restano stranieri, anche se nati in Italia, se hanno frequentato le nostre scuole o se parlano con tipici accenti regionali; si vorrebbe arrivare allo ius soli: chi nasce in Italia è italiano.
Oltre ad essere questione logica e di buon senso, eviterebbe ai cosiddetti "immigrati di seconda generazione" l'inutile disparità a livello di diritti a minori in attesa di una maggiore età fatta, tuttavia, di attese e lungaggini burocratiche. Non ci si può mettere i prosciutti davanti agli occhi e non rendersi conto che il futuro è la multiculturalità, che di certo non minaccia l'appartenenza culturale italiana ma anzi la arricchisce.
Così anche il Comune di Barletta, con un numero sempre crescente di altri comuni italiani, ha deciso di proporre il regolamento per conferire la cittadinanza civica ai minori stranieri nati in Italia e residenti a Barletta; «Il provvedimento sarà portato in Consiglio Comunale entro la fine di luglio» ha promesso il consigliere Cosimo Bruno, presidente della I Commissione consiliare proponente. La Commissione è composta dai consiglieri Andrea Salvemini, Maria Campese, Rosa Cascella e Rossella Piazzolla, continua il percorso di riflessione sui diritti civili, già palesato dalla creazione del Registro delle unioni civili.
Ovviamente la decisione è puramente simbolica, non potendo i consigli comunali contrastare con la legge nazionale, ma serve innanzitutto alla formazione delle coscienze, e poi all'apertura, negli ambiti di competenza comunale, di poter includere questi nuovi potenziali cittadini in bandi da cui sono finora esclusi. Il gesto simbolico, insieme con quello d'altri, serve anche a sensibilizzare alla questione il Governo, «serve a costruire un argine a un arretramento culturale» così è intervenuta il Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza, la dott.ssa Rosangela Paparella, riferendo che solo una parte dei minori nati in Italia da cittadini stranieri viene regolarmente iscritto all'anagrafe per un paradossale timore dei genitori. Toccherà ripensare alla parola "clandestino" da ogni punto di vista, volgendo verso una società inclusiva.
Il Regolamento proposto, composto di sei articoli, prevede il conferimento solenne della cittadinanza simbolica per i minori nati in Italia, da genitori stranieri e residenti nel Comune di Barletta che frequentano o hanno frequentato la scuola dell'obbligo. La data individuata per il conferimento della cittadinanza civica IUS SOLI è il 17 marzo di ogni anno (Giornata Nazionale della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera).
Sono intervenuti il Sindaco e diversi rappresentanti dell'Amministrazione, del Consiglio comunale, anche dell'opposizione. La dirigente comunale Di Palma ha fornito alcuni chiarimenti tecnici proposti dagli intervenuti.
Oltre ad essere questione logica e di buon senso, eviterebbe ai cosiddetti "immigrati di seconda generazione" l'inutile disparità a livello di diritti a minori in attesa di una maggiore età fatta, tuttavia, di attese e lungaggini burocratiche. Non ci si può mettere i prosciutti davanti agli occhi e non rendersi conto che il futuro è la multiculturalità, che di certo non minaccia l'appartenenza culturale italiana ma anzi la arricchisce.
Così anche il Comune di Barletta, con un numero sempre crescente di altri comuni italiani, ha deciso di proporre il regolamento per conferire la cittadinanza civica ai minori stranieri nati in Italia e residenti a Barletta; «Il provvedimento sarà portato in Consiglio Comunale entro la fine di luglio» ha promesso il consigliere Cosimo Bruno, presidente della I Commissione consiliare proponente. La Commissione è composta dai consiglieri Andrea Salvemini, Maria Campese, Rosa Cascella e Rossella Piazzolla, continua il percorso di riflessione sui diritti civili, già palesato dalla creazione del Registro delle unioni civili.
Ovviamente la decisione è puramente simbolica, non potendo i consigli comunali contrastare con la legge nazionale, ma serve innanzitutto alla formazione delle coscienze, e poi all'apertura, negli ambiti di competenza comunale, di poter includere questi nuovi potenziali cittadini in bandi da cui sono finora esclusi. Il gesto simbolico, insieme con quello d'altri, serve anche a sensibilizzare alla questione il Governo, «serve a costruire un argine a un arretramento culturale» così è intervenuta il Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza, la dott.ssa Rosangela Paparella, riferendo che solo una parte dei minori nati in Italia da cittadini stranieri viene regolarmente iscritto all'anagrafe per un paradossale timore dei genitori. Toccherà ripensare alla parola "clandestino" da ogni punto di vista, volgendo verso una società inclusiva.
Il Regolamento proposto, composto di sei articoli, prevede il conferimento solenne della cittadinanza simbolica per i minori nati in Italia, da genitori stranieri e residenti nel Comune di Barletta che frequentano o hanno frequentato la scuola dell'obbligo. La data individuata per il conferimento della cittadinanza civica IUS SOLI è il 17 marzo di ogni anno (Giornata Nazionale della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera).
Sono intervenuti il Sindaco e diversi rappresentanti dell'Amministrazione, del Consiglio comunale, anche dell'opposizione. La dirigente comunale Di Palma ha fornito alcuni chiarimenti tecnici proposti dagli intervenuti.