La città
La primavera di sangue di Francesco Dambra
Il bersagliere barlettano nell'inferno della Prima Guerra Mondiale
Barletta - martedì 25 agosto 2015
16.10
Francesco Dambra nasce a Barletta nel 1894. Arruolato tenente di complemento nei bersaglieri, allo scoppio della guerra, viene inviato sul Carso (Slovenia), al comando di una compagnia di bersaglieri. Il 18 novembre 1916, riceve l'ordine di lanciarsi - con l'intera compagnia di bersaglieri - all'assalto di postazioni avversarie. L'ordine di attacco arriva alle 7 del mattino, giusto il tempo di innestare le baionette e lanciarsi di corsa verso le trincee nemiche. Tutti fuori dalla trincea, all'attacco, prima che gli avversari avessero il tempo di montare e caricare le mitragliatrici.
I bersaglieri si lanciano all'assalto su un terreno scoperto e impervio, riescono ad avere la meglio sugli avversari austriaci, riuscendo a conquistare una linea avanzata di trincee avversarie, nonostante il tiro incrociato delle mitragliatrici. Lo slancio dell'assalto italiano costa parecchie perdite alla compagnia bersaglieri e Francesco resta coi commilitoni sopravvissuti, a difendere la trincea conquistata e a presidiare la posizione e dagli assalti austriaci, fino all'arrivo dei rinforzi italiani.
Per questa azione Francesco Dambra fu decorato con la Medaglia d'Argento al Valore Militare. Il 23 maggio 1917, Francesco Dambra viene inviato col suo reggimento bersaglieri in Slovenia, dove era in corso la decima battaglia dell'Isonzo. Qui, sul monte Vodice, il tenente Dambra, ormai rimasto al comando dei superstiti del proprio battaglione, si trova in una posizione avanzata e sotto il tiro di fuoco di artiglieria e raffiche di mitragliatrici. Con un pugno di bersaglieri, Francesco sblocca la situazione di stallo, lanciandosi all'attacco di una trincea avversaria, conquistandola e sorpassandola, resistendo ai ripetuti contrattacchi avversari. Per questa azione, Francesco Dambra fu decorato con la seconda Medaglia d'Argento al Valore Militare.
Francesco Dambra, in qualità di colonnello, prese parte anche alla seconda guerra mondiale, distinguendosi sul fronte greco e durante la battaglia di Montecassino, per la quale fu decorato con la Medaglia di Bronzo Al termine del servizio nel corpo dei bersaglieri, Francesco Dambra fu congedato e tornò a Barletta, dove si spense per malattia. Altri suoi concittadini barlettani non sono più tornati dalla prima guerra mondiale: 569 giovani barlettani persero la vita durante la prima guerra mondiale. Di questi, 272 caddero in battaglia, 205 morirono a causa di malattie o ferite, 92 furono i dispersi.
La croce rossa a Barletta, alla vigilia della Prima Guerra Mondiale
Alla vigilia della Prima guerra Mondiale, a Barletta era già presente il comitato distrettuale della Croce Rossa Italiana. Il comitato contava parecchi soci ed era diretto dal suo presidente, il comm. Arcangelo Cafiero. Le due foto, che pubblichiamo in esclusiva per i lettori di Barlettaviva, ritraggono l'accampamento della ambulanza da campagna n.31 e la tenda di medicazione, a piazza Sant'Antonio, nel maggio 1915. Il commendatore Angelo Cafiero è il terzo da destra e l'accampamento fu eretto sotto la direzione del dott. Filippo Ciccarelli, tenente medico della Croce Rossa Italiana.
A seguire, pubblichiamo gli elenchi del soldati barlettani caduti e decorati durante la prima guerra mondiale
I bersaglieri si lanciano all'assalto su un terreno scoperto e impervio, riescono ad avere la meglio sugli avversari austriaci, riuscendo a conquistare una linea avanzata di trincee avversarie, nonostante il tiro incrociato delle mitragliatrici. Lo slancio dell'assalto italiano costa parecchie perdite alla compagnia bersaglieri e Francesco resta coi commilitoni sopravvissuti, a difendere la trincea conquistata e a presidiare la posizione e dagli assalti austriaci, fino all'arrivo dei rinforzi italiani.
Per questa azione Francesco Dambra fu decorato con la Medaglia d'Argento al Valore Militare. Il 23 maggio 1917, Francesco Dambra viene inviato col suo reggimento bersaglieri in Slovenia, dove era in corso la decima battaglia dell'Isonzo. Qui, sul monte Vodice, il tenente Dambra, ormai rimasto al comando dei superstiti del proprio battaglione, si trova in una posizione avanzata e sotto il tiro di fuoco di artiglieria e raffiche di mitragliatrici. Con un pugno di bersaglieri, Francesco sblocca la situazione di stallo, lanciandosi all'attacco di una trincea avversaria, conquistandola e sorpassandola, resistendo ai ripetuti contrattacchi avversari. Per questa azione, Francesco Dambra fu decorato con la seconda Medaglia d'Argento al Valore Militare.
Francesco Dambra, in qualità di colonnello, prese parte anche alla seconda guerra mondiale, distinguendosi sul fronte greco e durante la battaglia di Montecassino, per la quale fu decorato con la Medaglia di Bronzo Al termine del servizio nel corpo dei bersaglieri, Francesco Dambra fu congedato e tornò a Barletta, dove si spense per malattia. Altri suoi concittadini barlettani non sono più tornati dalla prima guerra mondiale: 569 giovani barlettani persero la vita durante la prima guerra mondiale. Di questi, 272 caddero in battaglia, 205 morirono a causa di malattie o ferite, 92 furono i dispersi.
La croce rossa a Barletta, alla vigilia della Prima Guerra Mondiale
Alla vigilia della Prima guerra Mondiale, a Barletta era già presente il comitato distrettuale della Croce Rossa Italiana. Il comitato contava parecchi soci ed era diretto dal suo presidente, il comm. Arcangelo Cafiero. Le due foto, che pubblichiamo in esclusiva per i lettori di Barlettaviva, ritraggono l'accampamento della ambulanza da campagna n.31 e la tenda di medicazione, a piazza Sant'Antonio, nel maggio 1915. Il commendatore Angelo Cafiero è il terzo da destra e l'accampamento fu eretto sotto la direzione del dott. Filippo Ciccarelli, tenente medico della Croce Rossa Italiana.
A seguire, pubblichiamo gli elenchi del soldati barlettani caduti e decorati durante la prima guerra mondiale