La città
Il Waterfront ha fatto dietrofront
Il grande progetto da 30 milioni di euro è disperso. La prima meraviglia di Barletta è irrealizzata
Barletta - giovedì 13 giugno 2013
10.06
Wannà City (Barletta) ambisce a diventare città turistica fin dal tempo delle Crociate, ma gli egoismi sono troppi, per raggiungere un risultato. Lo slogan "città turistica" è usato come arma di propaganda di massa, all'occorrenza. Ci dobbiamo accontentare di qualche gruppo di turisti anziani del Nord Europa che, se volessero comprare un libro di De Nittis, in lingua tedesca, non lo troverebbero, poiché nessuno ha pensato al turista straniero, che deve interpretare il dialetto gutturale del custode della Cantina della Disfida.
Ma questi e altri particolari, che i turisti notano, pare non siano notati dagli addetti ai lavori, per cui è meglio parlare dei progetti faraonici: Il Water Front (Fronte Mare), il "balcone sul mare", progetto disperso nelle acque della litoranea, fin dal suo lancio avvenuto nel 2011 e che avrebbe dovuto durare 5 anni, riqualificando l'intera area che va dal molo di levante fino a l'intera litoranea di ponente. Questa è una delle sette meraviglie di Barletta, irrealizzate.
In cosa consiste il piano "Fronte Mare"? Costruzione di parcheggi e di nuove strade di collegamento, il Museo del Mare, ampliamento dell'area concerti del fossato del Castello, creazione di aree verdi, impianti sportivi, nuovi stabilimenti balneari, punti ristoro, spazi per le associazioni, piste ciclabili. Insomma, Barletta avrebbe dovuto essere, in pompa magna, un "commutatore di flussi verso i Balcani". Ma quale tipo di flussi? I nostri amministratori sono innamorati dei Balcani.
In seguito, viene finanziato uno studio di fattibilità, chiamato elegantemente "Master Plan", dal costo di 300.000 euro ( di cui pubblichiamo uno stralcio). Il progetto è rimasto sulla carta, pagato con fior di consulenze.
Oltre al progetto, il costo complessivo per riqualificare la litoranea di ponente si aggira sui 30 milioni di euro, da sostenere con finanziamenti pubblici e privati. Parte di questi soldi sono già arrivati con i finanziamenti regionali, giusto in tempo per costruire soltanto le piste ciclabili sulla litoranea, e basta.
Il Water Front avrebbe dovuto produrre occupazione, per ora produce frustrazione. Barletta aspetta, non c'è fretta.
Ma questi e altri particolari, che i turisti notano, pare non siano notati dagli addetti ai lavori, per cui è meglio parlare dei progetti faraonici: Il Water Front (Fronte Mare), il "balcone sul mare", progetto disperso nelle acque della litoranea, fin dal suo lancio avvenuto nel 2011 e che avrebbe dovuto durare 5 anni, riqualificando l'intera area che va dal molo di levante fino a l'intera litoranea di ponente. Questa è una delle sette meraviglie di Barletta, irrealizzate.
In cosa consiste il piano "Fronte Mare"? Costruzione di parcheggi e di nuove strade di collegamento, il Museo del Mare, ampliamento dell'area concerti del fossato del Castello, creazione di aree verdi, impianti sportivi, nuovi stabilimenti balneari, punti ristoro, spazi per le associazioni, piste ciclabili. Insomma, Barletta avrebbe dovuto essere, in pompa magna, un "commutatore di flussi verso i Balcani". Ma quale tipo di flussi? I nostri amministratori sono innamorati dei Balcani.
In seguito, viene finanziato uno studio di fattibilità, chiamato elegantemente "Master Plan", dal costo di 300.000 euro ( di cui pubblichiamo uno stralcio). Il progetto è rimasto sulla carta, pagato con fior di consulenze.
Oltre al progetto, il costo complessivo per riqualificare la litoranea di ponente si aggira sui 30 milioni di euro, da sostenere con finanziamenti pubblici e privati. Parte di questi soldi sono già arrivati con i finanziamenti regionali, giusto in tempo per costruire soltanto le piste ciclabili sulla litoranea, e basta.
Il Water Front avrebbe dovuto produrre occupazione, per ora produce frustrazione. Barletta aspetta, non c'è fretta.