Cronaca
"Case fantasma" per la Guardia di Finanza, lo strano caso delle cooperative barlettane
Lavori inspiegabilmente interrotti e deleghe false
Barletta - lunedì 16 novembre 2015
12.29 Comunicato Stampa
Con la notifica di undici avvisi hanno avuto conclusioni le indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Barletta nell'ambito della operazione "Case fantasma". Sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, le Fiamme Gialle hanno messo fine a un sistema di truffe legato alla realizzazione di case in cooperativa. A cittadini barlettani veniva proposto l'ingresso, con relativo pagamento della quota di iscrizione, in una cooperativa edilizia per la realizzazione di alloggi a prezzi più vantaggiosi rispetto al mercato. In realtà la cooperativa si rivelava "fantasma", in quanto gestita da un sodalizio criminale con il solo intento di appropriarsi indebitamente del contributo regionale per l'edilizia popolare quantificabile in oltre un milione di Euro.
La Cooperativa rientrava nella graduatoria per usufruire del credito edilizio agevolato rilasciato dalla Regione Puglia, il cui bando prevedeva però la partecipazione di soci con specifici requisiti. Dopo l'inizio dell'edificazione, i lavori si erano inspiegabilmente interrotti facendo aumentare alcune spese di consulenza di fatto rivelatesi poi inesistenti. Ma la stessa gestione della cooperativa appariva alquanto particolare: alcune assemblee del Consiglio di Amministrazione, che peraltro si preoccupavano di approvare bilanci non veritieri, sono risultate falsate per la raccolta di "deleghe in bianco" ovvero per le firme di delega false. Nel corso degli innumerevoli interrogatori, i finanzieri del Gruppo di Barletta si sono sentiti rispondere dai soci che le firme apposte sulle deleghe erano false, ovvero che la persona delegata aveva votato in maniera contraria a ciò che era stata delegata.
Dalle testimonianze è altresì emerso che chiedere/raccogliere deleghe in bianco era quasi una prassi; una sorta di caccia ai voti che garantiva la libertà di manovra dei delegati nelle assemblee; alcune deleghe erano state raccolte senza spiegarne le finalità ai soci ovvero erano state rilasciate da persone che poi hanno smentito quella circostanza tanto da disconoscere le firme. E che il clima all'interno della cooperativa era poco sereno lo si è capito quanto la stessa salì agli onori della cronaca locale allorquando nel corso di una infuocata assemblea, nel giugno 2014, fu necessario l'intervento della Polizia per calmare gli animi.
Il sodalizio criminale si avvaleva della collaborazione di alcuni soci "locatari". Gli aspiranti locatari pagavano una somma irrisoria di circa 250 euro come quota di iscrizione alla cooperativa, vantando in questo modo la possibilità di accedere alle assemblee del consiglio di amministrazione ed esprimere il loro voto. Nel corso delle indagini sono state eseguite numerose perquisizioni, anche fuori regione, con il sequestro di tutta la documentazione amministrativo-contabile della cooperativa sia presso la sede legale che presso le abitazioni private dei soggetti indagati. Undici le persone, tra cui il presidente ed il vice della cooperativa, nei cui confronti la Guardia di Finanza di Barletta ha provveduto a notificare l'avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dal Dott. Savasta per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla "tentata truffa" ed al "falso in bilancio", influenza indebita sull'assemblea, concorso in falso materiale e false comunicazioni sociali. Nel corso delle indagini è stato, tra l'altro, sollecitato l'intervento del Ministero dello Sviluppo Economico per l'esecuzione di specifica attività amministrativa, che ha portato al commissariamento della società cooperativa in conseguenza della pluralità di irregolarità gestionali rilevate.
La Cooperativa rientrava nella graduatoria per usufruire del credito edilizio agevolato rilasciato dalla Regione Puglia, il cui bando prevedeva però la partecipazione di soci con specifici requisiti. Dopo l'inizio dell'edificazione, i lavori si erano inspiegabilmente interrotti facendo aumentare alcune spese di consulenza di fatto rivelatesi poi inesistenti. Ma la stessa gestione della cooperativa appariva alquanto particolare: alcune assemblee del Consiglio di Amministrazione, che peraltro si preoccupavano di approvare bilanci non veritieri, sono risultate falsate per la raccolta di "deleghe in bianco" ovvero per le firme di delega false. Nel corso degli innumerevoli interrogatori, i finanzieri del Gruppo di Barletta si sono sentiti rispondere dai soci che le firme apposte sulle deleghe erano false, ovvero che la persona delegata aveva votato in maniera contraria a ciò che era stata delegata.
Dalle testimonianze è altresì emerso che chiedere/raccogliere deleghe in bianco era quasi una prassi; una sorta di caccia ai voti che garantiva la libertà di manovra dei delegati nelle assemblee; alcune deleghe erano state raccolte senza spiegarne le finalità ai soci ovvero erano state rilasciate da persone che poi hanno smentito quella circostanza tanto da disconoscere le firme. E che il clima all'interno della cooperativa era poco sereno lo si è capito quanto la stessa salì agli onori della cronaca locale allorquando nel corso di una infuocata assemblea, nel giugno 2014, fu necessario l'intervento della Polizia per calmare gli animi.
Il sodalizio criminale si avvaleva della collaborazione di alcuni soci "locatari". Gli aspiranti locatari pagavano una somma irrisoria di circa 250 euro come quota di iscrizione alla cooperativa, vantando in questo modo la possibilità di accedere alle assemblee del consiglio di amministrazione ed esprimere il loro voto. Nel corso delle indagini sono state eseguite numerose perquisizioni, anche fuori regione, con il sequestro di tutta la documentazione amministrativo-contabile della cooperativa sia presso la sede legale che presso le abitazioni private dei soggetti indagati. Undici le persone, tra cui il presidente ed il vice della cooperativa, nei cui confronti la Guardia di Finanza di Barletta ha provveduto a notificare l'avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dal Dott. Savasta per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla "tentata truffa" ed al "falso in bilancio", influenza indebita sull'assemblea, concorso in falso materiale e false comunicazioni sociali. Nel corso delle indagini è stato, tra l'altro, sollecitato l'intervento del Ministero dello Sviluppo Economico per l'esecuzione di specifica attività amministrativa, che ha portato al commissariamento della società cooperativa in conseguenza della pluralità di irregolarità gestionali rilevate.