Ridotti i parcheggi in via Ospedale dei Pellegrini
Estesi i divieti di sosta, «la strada ora è ancor più desolata»
martedì 1 marzo 2016
iReport
Via Ospedale dei Pellegrini diventa ancora più invivibile. «Per noi abitanti della strada e del centro storico, che siamo abituati a subire anche le problematiche legate alle chiusure al traffico per zone pedonali e processioni e manifestazioni varie, si tratta di un problema grave. Abito in via Ospedale dei Pellegrini, in prossimità del teatro. Subiamo da sempre problematiche della vita oltre che della sosta proprie del centro cittadino, particolarmente per la zona di divieto di sosta e parcheggio destinata allo scarico dei mezzi teatrali, che occupa un tratto consistente della strada in questione in maniera permanente, anche durante il periodo estivo e al di là della stagione teatrale, sottraendo inutilmente e stupidamente alla cittadinanza tutta e particolarmente ai residenti la possibilità di avvicinarsi anche soltanto alle proprie abitazioni per scaricare spesa o bambini piccoli dormienti. In questi giorni scopro che il divieto di sosta permanente è stato ulteriormente esteso, allungato fuori misura, sino all'incrocio di via Tancredi, in una strada che sta morendo per attività commerciali che vanno via e altre commerciali e professionali che andranno sicuramente via per l'impossibilità di avvicinarsi alla zona, grazie anche ai posti riservati a disabili che continuano a fioccare magicamente tra via Ospedale dei Pellegrini e via Tancredi.
Questa è una zona di livello sociale misto, dove pochi sono coloro che possono permettersi l'onere di pagare tutto il giorno per tutti i giorni dell'anno un posto che comunque è quasi impossibile trovare anche nei tratti a pagamento, visto che la sottrazione di aree di sosta gratuite si ripercuote sulla possibilità generale di trovare posti per sosta e parcheggio. La strada in questione è spesso teatro di episodi di borseggio appunto per la scarsa intensità di transito anche pedonale per la presenza di pochi esercizi e attività di sorta.
Ci sentiamo schiacciati da volontà superiori per grado di potere che viene esercitato sulla nostra pelle e sui nostri portafogli senza la minimo attenzione alle problematiche reali della gente comune. A noi non interessa il PUG e cosa sarà di questa città tra venti o cent'anni. Perché non riusciamo a pagare l'affitto e figurarsi se possiamo pagare grattini tutto l'anno. La vivibilità di una città si misura anche da queste piccole cose, e scelte dissennate come quella che mi si è materializzata davanti agli occhi non sono assolutamente sintomo di una buona e consapevole amministrazione.
Aggiungerei che il manto stradale è completamente dissestato, soprattutto a causa di ripetuti interventi che si sono susseguiti in questi anni per risolvere problemi alla condotta fognaria, e che rendevano la strada impraticabile e bloccata per settimane. Inoltre, i camion e i tir che trasportano le attrezzature teatrali sostano per tutta la durata dello spettacolo, e quindi anche per tre giorni di fila, sotto le nostre case, accendendo i motori durante la notte per assicurarsi un minimo di riscaldamento all'interno dell'abitacolo, e quindi creando un disturbo notevole, che potrebbe anzi dovrebbe essere evitato facendoli sostare durante il periodo in questione in appositi parcheggi come quelli lungo la litoranea. Ma anche questo abuso viene loro concesso a nostro discapito.
Visto che si tratta di una strada centralissima in contesto densamente abitato e servito da numerose attività commerciali, motivo per cui trovare spazi di parcheggio anche a pagamento a volte diventa totale utopia, grazie alla cortesia e garbo di operatori vari in ambito del teatro, sono loro stessi a segnalare con opportuni segnali di divieto o bande per tutta la lunghezza necessaria alla sosta dei mezzi pesanti in arrivo la necessità o meno del rispetto di quel divieto, permettendo, in tal modo, per il resto del tempo, la normale fruizione della strada. Mi sembra un atteggiamento più intelligente e civile rispetto alla negazione continua di circa venticinque metri di spazi di sosta di cui abbiamo bisogno, soprattutto quando la stagione teatrale non è in corso.
Questo mio sfogo personale è solo preventivo rispetto a una protesta scritta che noi abitanti di via Ospedale dei Pellegrini stiamo approntando nei confronti di chi di competenza».
[Una residente di via Ospedale dei Pellegrini]
Questa è una zona di livello sociale misto, dove pochi sono coloro che possono permettersi l'onere di pagare tutto il giorno per tutti i giorni dell'anno un posto che comunque è quasi impossibile trovare anche nei tratti a pagamento, visto che la sottrazione di aree di sosta gratuite si ripercuote sulla possibilità generale di trovare posti per sosta e parcheggio. La strada in questione è spesso teatro di episodi di borseggio appunto per la scarsa intensità di transito anche pedonale per la presenza di pochi esercizi e attività di sorta.
Ci sentiamo schiacciati da volontà superiori per grado di potere che viene esercitato sulla nostra pelle e sui nostri portafogli senza la minimo attenzione alle problematiche reali della gente comune. A noi non interessa il PUG e cosa sarà di questa città tra venti o cent'anni. Perché non riusciamo a pagare l'affitto e figurarsi se possiamo pagare grattini tutto l'anno. La vivibilità di una città si misura anche da queste piccole cose, e scelte dissennate come quella che mi si è materializzata davanti agli occhi non sono assolutamente sintomo di una buona e consapevole amministrazione.
Aggiungerei che il manto stradale è completamente dissestato, soprattutto a causa di ripetuti interventi che si sono susseguiti in questi anni per risolvere problemi alla condotta fognaria, e che rendevano la strada impraticabile e bloccata per settimane. Inoltre, i camion e i tir che trasportano le attrezzature teatrali sostano per tutta la durata dello spettacolo, e quindi anche per tre giorni di fila, sotto le nostre case, accendendo i motori durante la notte per assicurarsi un minimo di riscaldamento all'interno dell'abitacolo, e quindi creando un disturbo notevole, che potrebbe anzi dovrebbe essere evitato facendoli sostare durante il periodo in questione in appositi parcheggi come quelli lungo la litoranea. Ma anche questo abuso viene loro concesso a nostro discapito.
Visto che si tratta di una strada centralissima in contesto densamente abitato e servito da numerose attività commerciali, motivo per cui trovare spazi di parcheggio anche a pagamento a volte diventa totale utopia, grazie alla cortesia e garbo di operatori vari in ambito del teatro, sono loro stessi a segnalare con opportuni segnali di divieto o bande per tutta la lunghezza necessaria alla sosta dei mezzi pesanti in arrivo la necessità o meno del rispetto di quel divieto, permettendo, in tal modo, per il resto del tempo, la normale fruizione della strada. Mi sembra un atteggiamento più intelligente e civile rispetto alla negazione continua di circa venticinque metri di spazi di sosta di cui abbiamo bisogno, soprattutto quando la stagione teatrale non è in corso.
Questo mio sfogo personale è solo preventivo rispetto a una protesta scritta che noi abitanti di via Ospedale dei Pellegrini stiamo approntando nei confronti di chi di competenza».
[Una residente di via Ospedale dei Pellegrini]